Oggi si parla moltissimo di Industrial IoT, anche per la sua centralità all’interno dell’Industria 4.0. Per capire cosa caratterizzi questa tecnologia e in che modo…
Oggi si parla moltissimo di Industrial IoT, anche per la sua centralità all’interno dell’Industria 4.0. Per capire cosa caratterizzi questa tecnologia e in che modo possa entrare nelle fabbriche italiano abbiamo intervistato l’ ing. Stefano Linari, Chairman e CEO di Alleantia SpA, provider riconosciuto internazionalmente per le sue soluzioni plug&play per l’Industria 4.0 e l’Industrial IoT.
All’interno del mondo dell’IIoT, quali tendenze tecnologiche vedete in atto? Quali sono invece i principali ostacoli all’implementazione dell’Industrial IoT nella manifattura italiana?
Uno degli aspetti più rilevanti dell’IIoT è quello della riacquisizione della centralità degli asset e delle competenze necessarie allo sviluppo del prodotto ed alla sua fabbricazione quale leva per conseguire un posizionamento competitivo forte e difendibile nel medio e lungo termine da parte delle aziende manifatturiere.
Fra i temi fondamentali cha abiliteranno una più rapida implementazione dei progetti IIoT, in modo facile e trasversale, in relazione all’ampia offerta di dispositivi, di macchinari e di impianti realizzati dai vari OEM ed installati nelle fabbriche, vi è la disponibilità di tecnologie che permettono, in tempo reale ed a costi marginali irrisori, l’acquisizione dei dati dal field ed alla loro elaborazione sia a livello di shop-floor sia a livelli superiori, per trasformarli in informazioni intrinsecamente detentrici di nuovo valore e potenzialmente abilitatrici di nuovi modelli di business. Ciò permette di alimentare una digitalizzazione progressiva, sempre più efficace ed aperta, dei processi aziendali a cominciare dalle pratiche operative dei reparti produttivi per giungere alle applicazioni gestionali ed a quelle di supporto alle decisioni aziendali.
Le tendenze tecnologiche in atto nel mondo dell’IIoT si stanno consolidando nella direzione dello sviluppo di tecnologie e metodologie per l’integrazione e la fruibilità dei dati rilevati in tempo reale dal field con sistemi più evoluti, che permettono di raccogliere l’esperienza aziendale a partire dai propri processi di trasformazione più qualificati e dalla capillare analisi delle prestazioni dei dispositivi durante il loro funzionamento, per poi renderla disponibile alle singole funzioni ed ai vari livelli decisionali: sviluppo prodotto, ingegneria applicativa, produzione, supply chain, controllo qualità, service e manutenzione. Alcuni esempi di tendenze tecnologiche che si stanno affermando riguardano applicazioni di realtà aumentata cha facilitano le operazioni di monitoraggio in tempo reale del funzionamento di componenti cosiddetti critici delle macchine e che indirizzano con maggiore efficacia gli interventi di manutenzione sugli impianti produttivi da parte del personale preposto. Altre applicazioni lato PLM consentono la generazione di sistemi di rating dei componenti dei macchinari che potranno essere così scelti più facilmente e con maggiore consapevolezza in base all’effettivo utilizzo che si evince direttamente dai dati provenienti dal field. Altre applicazioni riguardano l’evoluzione dei sistemi cyber-fisici verso i collaborative cyber-social network, facilitando pertanto l’interazione dei macchinari con i propri utilizzatori mediante algoritmi di intelligenza artificiale che forniscono in modo immediato, attraverso assistenti virtuali, mediante il linguaggio naturale, le informazioni di cui l’utente ha bisogno.
Gli ostacoli in relazione all’introduzione dell’IIoT nella manifattura italiana sono soprattutto legati all’approccio culturale ed alla disponibilità di profili professionali e quindi delle adeguate competenze nelle aziende in relazione alla grande opportunità che è oggi disponibile per realizzare una vera innovazione dell’organizzazione produttiva ad ai conseguenti benefici materiali ed immateriali ottenibili.
La bella notizia è che questi ostacoli si stanno via via dissolvendo grazie alla diffusione dei casi di implementazione dell’IIoT nelle aziende manifatturiere italiane ed all’aggregazione in ecosistemi organizzati di imprese dotate delle tecnologie innovative, hardware e software, di contesto per la realizzazione della filiera Industry 4.0 in grado di esprimere proposte e soluzioni economicamente sostenibili ed accessibili da parte del mercato.
Non si parla più di pionieri che utilizzano soluzioni I4.0, come poteva essere soltanto un anno fa, ma di una decisa consapevolezza e di conseguenti azioni da intraprendere, da parte delle aziende manifatturiere, atte a colmare quanto più velocemente possibile il gap tecnologico esistente rispetto ai “market movers” grazie alla realizzazione di una efficace digitalizzazione dei processi di progettazione, produzione e servitizzazione di prodotti sempre più modulari e personalizzati destinati rispettivamente a aziende e consumatori finali a completo beneficio della domanda che si fa sempre più esigente, sofisticata ed attenta alle differenziazioni di prestazioni e qualità proposte dall’offerta.
La competitività di un’impresa, specialmente in un periodo di trasformazione come l’attuale, dipende da una serie di fattori tra i quali spicca indubbiamente quello dell’innovazione. Quale contributo può dare la vostra soluzione per l’IIoT nella crescita di un’azienda manifatturiera?
Chi approccia la digitalizzazione all’interno della fabbrica o l’applicazione dell’IIoT ai processi produttivi, deve prestare attenzione a non voler utilizzare soltanto le tecnologie esistenti (CNC, PLC, sensori, robotica, elettronica incorporata nei componenti, software per l’automazione dei processi, piattaforme IoT) per far fronte a queste nuove necessità di connettività dell’impresa e dei suoi beni strumentali per la condivisione delle informazioni. Da una adeguata valutazione delle risorse necessarie all’implementazione del progetto, si scopre infatti l’inadeguatezza di tali soluzioni che non sono nate per supportare scenari così articolati e aperti all’innovazione tecnologica con cui si svilupperà necessariamente la quarta rivoluzione industriale.
La IIoT per Alleantia significa mettere innanzitutto le macchine, gli impianti e le competenze umane al centro di un nuovo ecosistema informativo all’interno del quale si possano scambiare ed interpretare informazioni in modo regolamentato, controllato e sicuro relativamente all’intellectual property del proprietario dei dati e delle informazioni.
Alleantia propone a questo scopo a numerosi costruttori italiani ed internazionali i propri potenti software denominati IoT Server che permettono, in modo assolutamente plug&play, di collegare in pochi secondi qualsiasi dispositivo industriale come contatori di energia, inverter, robot, PLC, CNC, etc per rendere le proprie macchine 4.0 senza dover modificare necessariamente i sistemi di controllo esistenti, spesso già molto sofisticati ed evoluti, e senza richiedere nuove competenze IT a chi si occupa dell’integrazione, aggiungendo le funzioni di broadcasting controllato e certificato delle informazioni verso una pluralità di nuovi utilizzatori (on premise e su cloud) dei dati che vengono prodotti dalle macchine.
Tra questi nuovi utilizzatori quasi sempre si trovano sia applicazioni gestionali come ERP, CRM, PLM sia nuove applicazioni distribuite sulle piattaforme cloud che si stanno affermando come ad esempio quelle di Microsoft, SAP, Dassault Systèmes, GE, HPE e IBM e che gli stessi costruttori sviluppano grazie anche alle risorse liberate dalla adozione della tecnologia Alleantia, che permette di focalizzarsi sull’uso e lo sfruttamento dei dati in maniera selettiva e semplice e non sugli aspetti tecnici di distribuzione ed acquisizione degli stessi.
Un ulteriore elemento caratterizzante l’offerta di Alleantia per l’IIoT è quello dell’evoluzione dell’approccio relativamente ai sistemi cyber-fisici. Alleantia ha infatti introdotto per prima il concetto di collaborative cyber-social network: ovvero ha dato la possibilità alle macchine industriali di interagire con la comunità dei propri utilizzatori (il personale dell’azienda) attraverso un semplice social network aziendale. Si può dare quindi la possibilità agli algoritmi di intelligenza artificiale di esprimersi al meglio rendendo disponibili assistenti virtuali del tutto simili a Siri o Cortana che forniscono, con linguaggio naturale, le informazioni di cui l’utente ha bisogno. Questa evoluzione, che sembra futuristica, è già una realtà consolidata per coloro che utilizzano gli IoT Server di Alleantia, attivando le funzionalità, cloud based, di interazione naturale sviluppate dai migliori partners. In questo scenario l’intelligenza artificiale non viene utilizzata per sostituire o ridurre le attività degli addetti dell’azienda, ma bensì per valorizzare la loro esperienza mettendo tutti in condizione di poter interagire con i nuovi e sofisticati macchinari 4.0 anche senza conoscenze digitali particolari, perché sono le macchine che usando le nuove tecnologie diventano più semplici da utilizzare per tutti.
a cura di Maria Bonaria Mereu
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