Raggiunti i target di vendita e utile netto: nel 2022 il fatturato sale a 88,4 miliardi di euro e l’utile netto migliora toccando i 3,7 miliardi di euro. L’espansione mondiale crea opportunità di crescita.
Nonostante la difficile contingenza macroeconomica, Bosch, il fornitore di tecnologia e servizi, nell’esercizio 2022 ha realizzato un incremento del fatturato e dell’utile netto. In base ai dati preliminari (sulla base del reporting interno: i dati definitivi pubblicati nel report annuale potrebbero variare, seppur non di molto), il Gruppo ha generato un fatturato totale di 88,4 miliardi di euro. Le vendite sono dunque aumentate di ben il +12% rispetto all’anno precedente, pari a circa il 10% al netto degli effetti valutari. L’utile netto ante oneri finanziari e imposte (EBIT) ha raggiunto i 3,7 miliardi di euro pari a oltre il 4%. «Il difficile esercizio 2022 – ha dichiarato Stefan Hartung, presidente del Consiglio di Amministrazione di Bosch, in occasione della presentazione dei dati di bilancio preliminari – dimostra ancora una volta che Bosch è a prova di crisi e possiede una forte capacità innovativa. In un contesto sfidante, stiamo creando le nostre opportunità di crescita in tutto il mondo con investimenti mirati e rafforzando la nostra presenza internazionale. Vogliamo offrire alle persone di tutto il mondo una ‘tecnologia per la vita’, dando così anche un contributo alla società: dal riscaldamento rispettoso del clima al risparmio energetico, fino alla mobilità sostenibile».
Di recente Bosch ha annunciato che nei prossimi 10 anni investirà 950 milioni di euro nel proprio Centro di ingegneria e produzione di Suzhou, in Cina. Qui verranno realizzate soluzioni e prodotti per la mobilità nel campo dell’elettrificazione e dell’automazione, specificamente progettati per rispondere alla domanda del mercato locale. Allo stesso tempo, l’azienda sta rafforzando la posizione dell’Europa come polo high-tech: «Ne è un chiaro esempio l’ampliamento delle nostre fabbriche di wafer di Dresda e Reutlingen. Da qui al 2026 prevediamo di investire altri 3 miliardi di euro nel nostro comparto dei semiconduttori, anche per contrastare la carenza di chip nel settore della mobilità». Inoltre, Bosch intende concentrarsi sull’espansione del business a livello globale in Paesi come l’Egitto, l’India, il Messico, gli Stati Uniti e il Vietnam.
Mercato globale: collaborazione essenziale per crescita e azione sul clima
Secondo Bosch, la trasformazione del mercato e della tecnologia introdotta dalla connettività, l’automazione e l’elettrificazione in particolare, assieme alla crescente importanza della sostenibilità, saranno i motori di crescita degli anni a venire. L’aggiungersi della domanda delle aree emergenti, come i Paesi dell’ASEAN, creerà un’ulteriore fattore di sviluppo. In questo contesto, Hartung ritiene che l’azienda si trovi in un’ottima posizione per quanto riguarda la situazione economica e le politiche energetiche. Tuttavia, la crisi energetica che spinge l’inflazione potrebbe impattare negativamente sui consumi e sulla stabilità monetaria nel lungo termine. Per questo motivo, lui è a favore dell’introduzione di una politica monetaria restrittiva da parte della Banca Centrale e allo stesso tempo, tuttavia, mette in guardia contro la formazione di blocchi economici globali. «Una frammentazione dei sistemi economici pone a rischio la forza innovativa e la prosperità di tutti. L’azione per il clima, in particolare, necessita di una cooperazione internazionale».
Hartung vede nell’ulteriore sviluppo delle energie rinnovabili un’opportunità per risolvere il conflitto di obiettivi tra sostenibilità ecologica ed economica: «La trasformazione dei sistemi energetici deve rimanere economicamente accessibile, non deve creare mancanza di energia nelle aziende e nelle case e deve fare a meno di ricorrere ai carburanti fossili ove possibile». Bosch svolge un ruolo importante in questo ambito e procede di buon passo verso la realizzazione della tecnologia per le celle a combustibile e l’idrogeno. «In materia di elettromobilità registriamo una crescita costante degli ordini», ha concluso Hartung. Bosch prevede di realizzare vendite per 6 miliardi di euro in questo segmento nel 2026 e profitti in Cina già quest’anno, grazie all’e-axle e ai motori.
Tecnologia a impatto zero: la crisi energetica spinge la domanda
Nonostante le sfide che presentano, le crisi energetica e climatica creano un aumento della domanda di tecnologia a impatto zero. Un fenomeno che apre una serie di nuove prospettive anche per Bosch: l’azienda genera già un fatturato di oltre 20 miliardi di euro con i prodotti per la casa. «Il nostro portafoglio di prodotti – ha affermato Christian Fischer, Vice Presidente del Consiglio di Amministrazione di Bosch, Responsabile dei settori Consumer Goods e Energy and Building Technology – può influenzare positivamente circa il 90% del consumo di energia nelle utenze domestiche. Di questa cifra, l’85% riguarda il riscaldamento e la produzione di acqua calda e il 15% gli elettrodomestici». Nel 2022, in Germania, le vendite delle pompe di calore Bosch sono già aumentate del 50%. Per il mercato europeo di questi prodotti si stima una crescita annuale compresa tra il 25 e il 35% da qui al 2025, di cui circa il 40% interesserà Bosch, consentendo di guadagnare quote di mercato. In quest’ottica l’azienda amplierà la capacità produttiva di pompe di calore in Europa: dall’inizio dell’anno sono in corso i lavori per aggiungere un’ulteriore struttura produttiva a Eibelshausen, in Germania. Bosch coglie ulteriore potenziale di crescita nella trasformazione degli impianti energetici. «Ma la trasformazione dev’essere economicamente accessibile. Negli edifici non si deve sottovalutare il costo degli interventi di ristrutturazione e conversione». Questo spiega perché Bosch punta su impianti di riscaldamento ibridi composti da pompa di calore e caldaia a gas. Il Vice Presidente vede, per il prossimo futuro, un potenziale nell’ottimizzazione congiunta dei flussi energetici nei veicoli e negli edifici: «Stiamo elettrificando tutto, dalle bici agli impianti idraulici, dagli edifici alle auto», ha concluso Fischer.
Un’azienda che attrae talenti: la sostenibilità attira lavoratori competenti
Nell’esercizio 2022 Bosch ha compiuto progressi anche nella realizzazione dei propri target di sostenibilità e neutralità climatica. Nel corso dell’anno la percentuale di fonti rinnovabili per il consumo di elettricità dell’azienda è passata dall’89% al 94%. «Nel 2022 – ha dichiarato Filiz Albrecht, membro del Consiglio di Amministrazione e direttore del Personale e delle Relazioni Industriali, oltre che responsabile della sostenibilità – abbiamo raggiunto quasi la metà dell’obiettivo di risparmio energetico di 1,7 TW/h che ci eravamo prefissati per il 2030. Tra gli effetti del nostro impegno verso la sostenibilità, figura anche quello di rendere Bosch più interessante come datore di lavoro». Secondo Albrecht, l’orientamento sostenibile dell’azienda riscuote sempre più attenzione da parte di chi cerca un impiego. In un momento in cui la manodopera qualificata è carente, trovare i migliori talenti nel mondo diventa sempre più difficile per Bosch, sostiene Albrecht, evidenziando come l’India stia acquisendo sempre maggiore importanza nella corsa per assicurarsi gli esperti di software. Proprio in India, Bosch conta 17 mila collaboratori in questo campo, mentre a livello mondiale il numero è salito da 38 a 44 mila. La richiesta di sviluppatori software rimane alta e la società conta di aggiungerne circa 10 mila entro la metà del decennio. «Presto Bosch impiegherà più di 50 mila persone nel settore dello sviluppo software», ha rivelato Albrecht. Il gruppo Bosch sta inoltre sviluppando le competenze digitali dei propri collaboratori nel settore manufatturiero: quest’anno, per esempio, verrà lanciato LernWerk, un progetto del settore Mobility Solutions che ha come obiettivo principale il miglioramento delle competenze richieste nella “fabbrica del futuro” in tutte le sedi tedesche.
Andamento nel 2022: il business della mobilità genera la crescita di fatturato più importante
«Nonostante la carenza di semiconduttori e un’economia debole – ha affermato Markus Forschner, CFO del gruppo Bosch – quest’anno tutti i settori di business sono stati in grado di aumentare il fatturato». Con 52,6 miliardi di euro, il settore di business più ampio, Mobility Solutions, ha generato ancora una volta il fatturato più alto del 2022, con un aumento del 17% pari al 12% al netto degli effetti valutari. «La buona notizia è che le nostre vendite sono cresciute più in fretta della produzione di auto a livello globale». Tuttavia, Bosch non può ritenersi soddisfatta in termini di redditività: i margini sono stati erosi dagli aumenti dei costi in tutta la supply chain e dagli investimenti dell’azienda per la trasformazione del business della mobilità. Il settore Industrial Technology ha realizzato una crescita del 14% raggiungendo 6,9 miliardi di euro. Al netto degli effetti valutari, la crescita è stata dell’11%. Secondo Forschner, l’acquisto di HydraForce e l’acquisizione di Elmo sono importanti traguardi per questo business. Il settore Consumer Goods è riuscito a realizzare un lieve aumento del fatturato nonostante la ridotta spinta dei consumatori ad acquistare elettroutensili ed elettrodomestici, ha riferito Forschner. Il fatturato di questo settore è aumentato del 2% (3% al netto degli effetti valutari), arrivando a 21,5 miliardi di euro. Nel settore Energy and Building Technology, d’altro canto, la crescita è stata in linea con una domanda, che rimane elevata, di tecnologia efficiente per la casa e per gli edifici. Forschner indica un aumento del fatturato pari a 7 miliardi di euro, per un incremento del 15% che si assesta al 13% al netto degli effetti valutari.
Andamento nel 2022: crescita più sostenuta nella seconda metà dell’anno
«È incoraggiante – ha dichiarato Forschner – che tutte le aree geografiche abbiano riportato un aumento significativo del fatturato. La crescita è stata particolarmente sostenuta nella seconda metà del 2022». In Europa le vendite hanno raggiunto 44,8 miliardi di euro, pari a un aumento dell’8%, che diventa del 10% al netto degli effetti valutari. «La crescita in Europa ha subito più duramente gli effetti della guerra in Ucraina rispetto ad altre aree geografiche». In Nord America, il fatturato è cresciuto del 25%, raggiungendo 14,3 miliardi di euro. Tale risultato ammonta all’11% al netto degli effetti valutari, il secondo più grande incremento di tutte le regioni del Gruppo Bosch. Forschner ha riferito che è risultato particolarmente incoraggiante l’andamento delle vendite di soluzioni per il riscaldamento e la climatizzazione. In Sud America le vendite hanno raggiunto 1,8 miliardi di euro. Qui il fatturato è cresciuto più rapidamente che in qualsiasi altra regione, ovvero del 30%, pari al 21% al netto degli effetti valutari. Come ha puntualizzato Forschner, «Lo sviluppo economico positivo è stato essenziale per la crescita». In Asia Pacifico, Bosch ha registrato un aumento del fatturato del 12%, pari all’8% al netto degli effetti valutari, per un totale di 27,5 miliardi di euro. Secondo Forschner, la regione ha beneficiato della forte crescita in India. Per contro, in Cina, il cambio di politica sulla gestione del CoViD-19 ha frenato lo sviluppo del business nella parte finale dell’anno.
Aumento dell’organico nel 2022: altri 18.400 collaboratori
Al 31 dicembre 2022, il Gruppo contava un organico mondiale di 420.300 collaboratori, ovvero circa 18.400 collaboratori in più rispetto all’anno precedente, per un incremento di circa il 4%. Il numero di dipendenti in Germania è aumentato di 2600 unità arrivando a 133.400. «Quasi la metà di questa crescita totale ha riguardato i collaboratori nel campo della ricerca e dello sviluppo», ha spiegato Forschner. Il numero di risorse in quest’area è di 84.800, di cui 44.000 sviluppatori software.
Outlook 2023: indebolimento dell’economica globale
Per l’anno in corso Bosch si aspetta un rallentamento dell’economia e prevede una crescita della produzione economica mondiale inferiore al 2%. «Il clima che si respira nel business a livello globale grava già sull’economia. I tassi di interesse in aumento pesano sugli investimenti, in particolare nel comparto delle costruzioni e del consumo privato», ha aggiunto Forschner. In Europa a questo si aggiunge l’importante aumento dei costi dell’energia, anche dopo i recenti cali. In Cina, invece, dopo l’abbandono della politica zero-Covid, è probabile che si assisterà a un processo di ripresa una volta stabilizzata la situazione sanitaria. Secondo Forschner, Bosch avverte un indebolimento dell’economia in settori importanti e prevede una continua pressione sui costi nelle catene del valore. Allo stesso tempo sarà necessario un investimento di capitale per finanziare la crescita nelle tecnologie future. «Una società innovativa come Bosch deve investire somme ingenti per i progetti futuri». Nel corso del 2023, Bosch si prefigge di aumentare le vendite e di migliorare ulteriormente la propria redditività. «Siamo sulla buona strada – ha concluso Forschner – per raggiungere il nostro obiettivo di rendimento a lungo termine di almeno il 7%. Riusciremo a mantenerci stabili nella tempesta di questo contesto economico, da un lato garantendo la nostra redditività e forza finanziaria e dall’altro realizzando investimenti e possibili acquisizioni».
a cura di Loris Cantarelli
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