Anie Automazione, Andrea Bianchi riconfermato alla presidenza 2024-2026

Continua la spinta a digitalizzazione e sostenibilità come volano per la crescita del comparto. A breve un Vademecum Transizione 5.0.

Andrea Bianchi, amministratore delegato di Heidenhain Italiana dal 2i002è stato riconfermato alla presidenza di Anie Automazione per il biennio 2024-2026: l’elezione, all’unanimità, è avvenuta lo scorso 13 giugno 2024 in occasione dell’Assemblea dei Soci. Riconfermati al suo fianco i tre vicepresidenti Maria Chiara Franceschetti (a.d. di Gefran SpA) con delega a Energia e Sostenibilità, Fabio Massimo Marchetti (Executive Partner di Linfa Digitale Srl) con delega alla Transizione Digitale e Fabio Udine (a.d. Logika Control Srl) con delega a R&S ed Education.

La continuità del progetto

Bianchi, nato a Pavia nel 1959 e laureato in Ingegneria Elettronica, prima di approdare in Heidenhain Italiana ha maturato una solida esperienza in General Electric, in particolare nel settore dei sistemi e servizi per l’automazione, fino ad assumere la responsabilità della business unit. Completa la sua formazione professionale, la direzione della divisione apparecchi per l’illuminazione in Philips.

La riconferma di presidente e vicepresidenti darà modo di «dare continuità al progetto di rendere l’associazione sempre di più punto di riferimento per mercato e istituzioni, oltre che sede privilegiata di confronto e dialogo tra le imprese», ha dichiarato Bianchi. «Intensificheremo le iniziative formative e informative finalizzate ad accrescere la consapevolezza che gli investimenti in digitalizzazione e sostenibilità rappresentano un volano per la crescita e per una maggior competitività e resilienza del sistema industriale».

Il settore dell’automazione

Nel 2023 il comparto dell’automazione ha mostrato un andamento positivo, sostenuto dalla crescente domanda di automazione e digitalizzazione. Il fatturato aggregato ha registrato una crescita annua a valori correnti del +11,7% , mentre il mercato interno ha superato gli 8 miliardi di euro (+14% rispetto al 2022).

Per il 2024 le imprese associate temono un peggioramento, già in corso dalla seconda metà del 2023, che dovrebbe portare a un’inversione di tendenza a causa di una domanda non stimolata dagli investimenti, a loro volta frenati anche dall’alto costo del denaro. La speranza è che il Piano Transizione 5.0 possa rappresentare il giusto stimolo per una ripresa del settore che oggi vede una dinamica degli ordinativi piuttosto debole.

Il tema della Transizione 5.0

Sul tema è peraltro in fase di pubblicazione un Vademecum Transizione 5.0 «sulle componenti di apporto delle tecnologie immateriali e materiali per il raggiungimento delle soglie di riduzione dei consumi richieste per accedere alle maggiorazioni di incentivo», realizzato con il contributo di diverse aziende associate con un doppio obiettivo: sensibilizzare le aziende industriali sull’importanza degli investimenti nella digitalizzazione come leva per la crescita e promuovere la consapevolezza che digitalizzazione e sostenibilità vanno visti come percorsi convergenti e obbligatori per aumentare competitività e resilienza del sistema produttivo.

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a cura di Redazione