Quaranta studenti dell’ITS Academy Meccatronico Veneto hanno visitato la sede di AIA dove linee automatizzate, sensori intelligenti, sistemi di visione artificiale e robot collaborativi (cobot) lavorano in sinergia con l’uomo per assicurare elevati standard igienico-sanitari, ottimizzazione dei tempi e tracciabilità completa.

L’alimentare apre le porte all’innovazione: tra robotica, alta tecnologia e giovani talenti.
Nell’ambito della Giornata del Made in Italy, promossa dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy, la sede storica di AIA a San Martino Buon Albergo ha vissuto un momento di apertura al pubblico, diventando protagonista di un evento che ha unito tradizione industriale e avanguardia tecnologica. Un’iniziativa con uno scopo chiaro: mostrare il cuore tecnologico di uno stabilimento alimentare all’avanguardia, dove automazione, sistemi intelligenti e robotica guidano ogni fase della produzione.
L’appuntamento ha visto protagonisti circa 40 studenti dell’ITS Academy Meccatronico Veneto, scuola di alta specializzazione tecnologica che prepara i giovani alle professioni più richieste nell’ambito industriale.
Per loro, la visita è stata un’immersione in un ecosistema produttivo ad alta efficienza, dove ogni processo è studiato per garantire qualità, sicurezza e innovazione continua.
Un polo produttivo high-tech per l’alimentare del futuro
Con una superficie di oltre 500 mila metri quadrati, lo stabilimento AIA rappresenta una realtà avanzata del settore food in Italia. Qui, automazione e robotizzazione non sono semplici strumenti, ma veri e propri protagonisti del processo produttivo.
Linee interamente automatizzate, sensori intelligenti, sistemi di visione artificiale e robot collaborativi (cobot) lavorano in sinergia con l’uomo per assicurare elevati standard igienico-sanitari, ottimizzazione dei tempi e tracciabilità completa.
Durante la visita, gli studenti hanno osservato reparti in cui la tecnologia plasma la produzione. Quello che hanno scoperto è un modello di industria 4.0 applicato all’agroalimentare: impianti interconnessi, software gestionali avanzati, e manutenzione predittiva sono ormai la normalità in uno stabilimento che guarda costantemente al futuro.
Robot e meccatronica: il futuro è adesso
È proprio in questo contesto che emergono figure chiave come i tecnici meccatronici specializzati e, in particolare, i tecnici manutentori.
Si tratta di professionisti dotati di competenze multidisciplinari, in grado di intervenire su sistemi complessi che integrano meccanica, elettronica, informatica e automazione. La loro presenza è fondamentale per garantire la continuità produttiva e la sicurezza degli impianti.
Come ha sottolineato Diego Piccolo, Direttore Risorse Umane del Gruppo Veronesi, «Siamo orgogliosi di partecipare a questa iniziativa. È un’opportunità concreta per raccontare ai giovani il nostro impegno quotidiano verso l’innovazione e il valore delle competenze tecniche, sempre più centrali in un’industria alimentare evoluta». L’obiettivo è chiaro: avvicinare le nuove generazioni al mondo del lavoro offrendo non solo ispirazione, ma anche concrete opportunità di inserimento e crescita.
Formazione e orientamento: il ponte tra scuola e impresa
L’evento si inserisce all’interno del percorso che il Gruppo Veronesi ha intrapreso da anni per favorire l’orientamento e la formazione dei giovani. La collaborazione con ITS Academy Meccatronico Veneto è solo uno degli esempi di un’alleanza strategica tra mondo della scuola e impresa.
Un’alleanza che si rafforza ulteriormente nel 2024 con l’avvio del nuovo corso per Tecnico Superiore in Automazione e Sistemi Meccatronici, realizzato in collaborazione con Confindustria Verona e altre realtà d’eccellenza del settore food & beverage.
Un’offerta formativa costruita per rispondere alle reali esigenze del mercato, in grado di formare tecnici qualificati, pronti a operare fin da subito in contesti industriali complessi. «Per l’ITS Academy Meccatronico Veneto è fondamentale offrire ai nostri studenti esperienze come questa» ha dichiarato il Direttore Generale Giorgio Spanevello.
a cura di Stefano Belviolandi
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