Velocizzare i processi con l’AI e la digitalizzazione: è questa la sfida vinta da Faber, lo specialista dell’aria di Franke, che ci ha aperto le porte del suo stabilimento di Sassoferrato, centro nevralgico della produzione di cappe e piani aspiranti tra i più innovativi a livello globale.
Velocizzare i processi con l’AI e la digitalizzazione: è questa la sfida che è stata vinta da un’importante azienda di Fabriano. Un’azienda dove persone e tecnologie danno vita all’eccellenza e alla magia del Made in Italy. Siamo nello stabilimento produttivo Faber, lo specialista dell’aria di Franke, che con la sua lunga storia costellata di successi ci dimostra quanto il miglioramento e l’adattamento si siano rivelati la chiave per progredire ogni giorno di più e rimanere un’azienda competitiva.
Innovazione in primis
Situato a Sassoferrato, in provincia di Ancona, lo stabilimento Faber è il centro nevralgico della produzione di cappe e piani aspiranti tra i più innovativi a livello globale.
“Il sito nasce nel 1989. Ad oggi, la fabbrica copre un’area di più di 60.000 metri quadri e conta il supporto di oltre 350 tecnici altamente specializzati, con un dato del 35% di quote rosa e un’età media di 39 anni” esordisce Giorgio Rossi, Operation Director della fabbrica Faber di Sassoferrato.
Sicurezza come valore
“Naturalmente, dati e numeri non hanno valore se non sono sostanziati dal capitale umano. E questo Faber lo sa bene. Ecco perché, tra le priorità assolute della nostra azienda, c’è il tema della sicurezza. Nulla è lasciato al caso: vengono utilizzate le migliori tecnologie impiantistiche di prevenzione, si adottano corpi procedurali sempre più accurati e, allo stesso tempo, sistemi di gestione integrati HSE (Health, Safety & Environment) certificati.
Tutte queste accortezze hanno portato Sassoferrato a detenere primati importanti, tra cui quello del più longevo stabilimento senza infortuni in Italia e in Europa,” spiega Giorgio Rossi.
Focus sulla flessibilità della produzione
Qualità e flessibilità sono due cardini della fabbrica di Sassoferrato: qualità dei prodotti sempre altissima e flessibilità nella produzione, studiata in funzione del cliente e ogni volta cucitagli addosso come un guanto.
Ma ci sono anche altre parole chiave importanti per l’azienda, per esempio capitale umano, innovazione, tecnologia, futuro.
È proprio questo il segreto di Faber per mantenersi salda e competitiva nei mercati più profittevoli: creare valore e soddisfare i clienti, con la qualità attesa e un servizio eccellente, spingendosi anche oltre le aspettative.
L’importanza di persone e tecnologia
Grazie appunto alle persone, alla tecnologia e a tutti i progetti pensati per il futuro.
“Il nostro stabilimento è unico al mondo perché qui è rinchiuso il know-how di Faber. Che sono le tecnologie, certamente, ma anche e soprattutto l’expertise dei nostri artigiani. Investiamo costantemente nelle tecnologie più innovative sul mercato e lavoriamo incessantemente sulle competenze delle persone, motivandole e coinvolgendole nel nostro progetto di business nell’ottica del ‘people first’, cercando il miglioramento continuo,” commenta l’Operation Director della fabbrica Faber di Sassoferrato.
Velocizzare i processi con l’AI e la digitalizzazione
Sappiamo bene che un mercato sempre più demanding impone di scegliere strategie diverse in ottica di adattabilità.
“A Sassoferrato rimane imprescindibile la costante innovazione tecnologica: la produzione è stata verticalizzata e le competenze dei dipendenti vengono continuamente aggiornate. Inoltre, numerosi processi sono stati digitalizzati.
Per fare un paio di esempi pratici, recentemente sono stati introdotti un nuovo laser di ultima generazione completamente automatico e un impianto che si avvale dell’intelligenza artificiale per velocizzare i processi e renderli ancora più sicuri,” spiega Giorgio Rossi.
Misurare i processi e velocizzare il lavoro
Faber ha scelto così di investire in tecnologia per velocizzare i processi con l’AI e la digitalizzazione.
“La digital transformation ci consente di monitorare, misurare e verificare i nostri principali processi per un attento controllo dei costi di produzione, dei consumi delle risorse e delle condizioni degli impianti, contribuendo in modo determinante a un maggiore efficientamento del plant. Tutto questo, come accennavamo in precedenza, non significa esclusione del capitale umano,” prosegue Giorgio Rossi.
“Infatti, la trasformazione digitale del sito di Sassoferrato ci permette di velocizzare ma soprattutto di migliorare il lavoro dei nostri tecnici specializzati.
Un esempio pratico è il controllo automatizzato delle loro performance: sopra ogni postazione sono presenti schermi che segnalano in tempo reale lo stato corrente della produzione nel pieno concetto dell’empowerment dove ogni dipendente è responsabilizzato rispetto agli obiettivi da raggiungere.
Questo significa anche massima autonomia nella sua operatività. Un chiaro esempio di come la digital transformation non ‘ruba’ il lavoro all’essere umano, ma lo potenzia, supportando l’individuo”, aggiunge Rossi.
Impegno green e futuro
L’innovazione, per Faber, non riguarda solo come è riuscita a velocizzare i processi con l’AI, ma anche la sostenibilità. In effetti, nel sito produttivo di Sassoferrato i passi verso il green fatti negli ultimi anni sono stati importanti e l’azienda persegue la sostenibilità in termini di vicinanza all’ambiente esterno ma anche di efficientamento dei costi di produzione.
“Per Faber è fondamentale contribuire a un mondo più sostenibile: l’innovazione passa anche da qui. Nello stabilimento di Sassoferrato i passi green comprendono il nuovo impianto fotovoltaico composto da 2.600 pannelli, che già oggi assicura alla fabbrica il 30% dell’energia disponibile e permette di risparmiare fino a 305 tonnellate di CO2 all’anno, senza dimenticare il cambiamento di tutte le lampade da alogene a led, per un ulteriore risparmio sulle emissioni. Insieme a questi cambiamenti e implementazioni, sono tante ed entusiasmanti le sfide per il futuro” spiega Rossi.
Le nuove sfide
“Nel breve periodo, puntiamo ad adottare nuove tecnologie di produzione, integrandole con le più rodate. Nel medio-lungo periodo, invece, l’obiettivo numero uno è quello digitalizzare ancora di più l’azienda, implementando nuovi modelli di business. Questo consentirà di rispondere in modo più efficace a una domanda in costante evoluzione anche attraverso impianti produttivi di ultima generazione.
L’ultimo, grande obiettivo è particolarmente sentito: rimanere competitivi mantenendo una produzione 100% italiana, confermandoci realtà sostenibile anche dal punto di vista umano,” conclude Giorgio Rossi.
a cura di Simona Recanatini
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