La robotica entra in sala operatoria e supporta i chirurghi ortopedici

Orthokey, azienda specializzata in tecnologia medica, ha sviluppato il sistema robotico Robin per supportare i chirurghi ortopedici in sala operatoria. Basato sul robot LBR Med di Kuka, il sistema consente una chirurgia robotica assistita per l’artroplastica del ginocchio grazie al suo sistema di navigazione.

La chirurgia incontra la robotica.

E’ il caso di Orthokey, azienda fondata nel 2005 a Firenze da persone con 30 anni di esperienza nella chirurgia digitale in campo ortopedico. L’azienda progetta e produce dispositivi medici attivi: dagli strumenti intelligenti ai sistemi robotici.

Dall’incontro con Kuka nasce Robin, sistema robotico che supporta i chirurghi ortopedici in sala operatoria. Basato sul robot LBR Med di Kuka, il sistema permette di effettuare con precisione l’artroplastica totale del ginocchio.

Di cosa si tratta nel concreto?

Robin è un sistema robotico intraoperatorio, che supporta il chirurgo nella pianificazione e nel posizionamento degli impianti ortopedici e nell’esecuzione di resezioni ossee precise.

Come funziona?

Sul paziente sono posizionati dei dispositivi di tracciamento visibili da una telecamera ad hoc e con una precisione inferiore a 1 millimetro che aiuta il chirurgo a posizionare correttamente il macchinario prima di eseguire una resezione.

La robotica entra in sala operatoria e supporta i chirurghi ortopedici
Maria Pasquini, CTO del progetto Robin presso Orthokey

Come è caduta la scelta di Orthokey sull’LBR Med di Kuka?

Lo spiega Maria Pasquini, CTO del progetto “Robin” presso Orthokey: «Innanzitutto, il braccio robotico è già certificato per un’integrazione facile e veloce nei dispositivi medici, il che ha facilitato la certificazione dell’intero sistema e ha consentito un’immissione sul mercato più rapida. Il secondo fattore sono i sette gradi di libertà e i sensori in ogni articolazione, che possono aumentare la precisione e l’abilità del robot in sala operatoria. In terzo luogo, LBR Med è una soluzione matura e consolidata, dotata di un software affidabile, per cui siamo stati in grado di lavorare in modo rapido ed efficace fin dall’inizio».

Come funziona un intervento con Robin?

Prima che la procedura abbia inizio, il personale della sala operatoria prepara il campo operatorio, per garantire un’interazione fluida tra le persone e il sistema robotico. Il corretto posizionamento del sistema robotico è fondamentale, in quanto consente un’integrazione perfetta con il team chirurgico e un’efficiente manovrabilità in sala operatoria.

Il posizionamento preciso dei dispositivi e l’attenta calibrazione del sistema robotico sono essenziali per un flusso di lavoro fluido e senza intoppi nel corso di tutta la procedura.

Robin è intuitivo e visivamente accattivante

Durante l’operazione, il chirurgo utilizza marcatori a infrarossi per mappare l’anatomia del paziente nel sistema robotico. Questi marcatori rendono il paziente “visibile” al dispositivo. Il sistema è quindi in grado di monitorare l’anatomia e la posizione del paziente in tempo reale, garantendo un allineamento e una guida precisi durante l’intervento chirurgico.

L’anatomia del paziente viene registrata e visualizzata sullo schermo, permettendo al chirurgo di pianificare con precisione la strategia per le resezioni ossee.

L’anatomia del paziente viene registrata e visualizzata sullo schermo, permettendo al chirurgo di pianificare con precisione la strategia per le resezioni ossee.

La visualizzazione dettagliata delle caratteristiche del paziente consente di sviluppare un approccio adeguato alla procedura. Una volta finalizzato il piano, entra in gioco il braccio robotico.

Una volta completate tutte le resezioni ossee necessarie, il chirurgo posiziona l’impianto ortopedico sul paziente. Durante questa fase finale, monitora la cinematica delle gambe e il risultato complessivo sullo schermo del sistema robotico. Il completo monitoraggio permette all’impianto di essere accuratamente posizionato al fine di raggiungere il desiderato risultato chirurgico.

La robotica entra in sala operatoria e supporta i chirurghi ortopedici
Posizionamento accurato dell’impianto; tracciamento in tempo reale con telecamera per un posizionamento preciso al millimetro

Partner in sala operatoria

Quando potremo vedere Robin all’opera? Le aziende fanno sapere che è in corso la certificazione secondo il Regolamento relativo ai Dispositivi Medici (MDR), dopodiché Orthokey richiederà ulteriori autorizzazioni in altri paesi

«Per raggiungere questo obiettivo e migliorare costantemente il nostro sistema, stiamo collaborando con diversi centri di riferimento in tutto il mondo. Abbiamo sempre ricevuto un feedback positivo. Gli utenti apprezzano le dimensioni e il peso di “Robin” e la semplicità del flusso di lavoro chirurgico», sottolinea Simone Bignozzi, Product Manager di Orthokey.

Per gli sviluppatori il robot medico deve essere un assistente di sala operatoria e non un concorrente.

In particolare si pensa che questo robot possa essere il corretto supporto per i giovani chirurghi in linea con la loro curva di apprendimento

«Il sistema presenta anche altri vantaggi, come una migliore formazione degli specializzandi e dei borsisti, una migliore comprensione delle procedure chirurgiche sul ginocchio, una maggiore affidabilità dei dati raccolti e la promozione dell’ulteriore sviluppo della pratica chirurgica», conclude Pasquini.

Il sistema robotico consente al chirurgo di pianificare il corretto posizionamento dell’impianto per ogni singolo paziente, prima di eseguire una resezione.

di Fabrizio Cavaliere

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a cura di Stefano Belviolandi