Il Cluster Fabbrica Intelligente ha presentato il primo workshop concepito secondo una formula originale che ha messo a confronto domanda e offerta di tecnologia avanzata per l’Industria 4.0.
“Il piano Calenda ‘industria 4.0’ prevede incentivi fiscali senza precedenti per le imprese che investono in ricerca e innovazione. I fondi ora ci sono, mancano i progetti“.
Così si è espresso Stefano Firpo, direttore generale delle politiche industriali del MISE, intervenendo al convegno “La Fabbrica Intelligente nel Piano Nazionale Industria 4.0” organizzato dal Cluster Tecnologico Nazionale Fabbrica Intelligente che si è tenuto al Politecnico di Milano.
Durante il convegno, che ha visto la partecipazione di oltre 350 persone, i 50 speaker invitati hanno presentato alcune proposte progettuali, “impianti faro” che prevedono soluzioni avanzate per la digitalizzazione e l’aggiornamento degli impianti produttivi in un’ottica 4.0.
È stata un’occasione importante per mettere a confronto fornitori e utilizzatori di tecnologie avviando così il processo di definizione di progetti che possono rientrare nell’ambito del Piano Nazionale Industria 4.0 che, vista la tempistica del piano, sono urgentissimi.
Il piano permetterà di rendere le macchine interconnesse, sia a livello orizzontale che a livello verticale, all’interno delle fabbriche così come verso le unità esterne di fornitori e/o clienti, attraverso l’impiego delle più avanzate tecnologie oggi già disponibili, quali per esempio robot collaborativi, sistemi di sensoristica, sistemi di gestione su piattaforme cloud che genereranno non soltanto l’aggiornamento tecnologico auspicato, ma anche un cambiamento nel modo di fare impresa e nei modelli di business.
I macchinari delle fabbriche italiane sono più vecchi rispetto a 10 anni fa: l’età media ha ormai superato i 13 anni, 3 in più rispetto al 2005. È quindi necessario aggiornare i sistemi di produzione attraverso l’implementazione di soluzioni avanzate in grado di rafforzare la competitività del settore: oggi, tale indispensabile processo può essere favorito dalle vantaggiose misure contenute nel Piano Nazionale Industria 4.0.
“È il primo workshop del Cluster Fabbrica Intelligente – ha commentato Gianluigi Viscardi, presidente di CFI – che non solo permette di conoscere il piano Industria 4.0, ma favorisce il contatto diretto con alcuni dei più importanti protagonisti della Industria 4.0 e di conoscere esempi di tecnologie, pronte per essere applicate e che possono rientrare nelle agevolazioni del Piano Nazionale. Questo evento rappresenta un altro importante passo nella creazione della community nazionale del manifatturiero attuata da CFI, che con le proprie forze, riesce ad aggregare i più importanti stakeholder del settore.”
Il Cluster Fabbrica Intelligente si pone un obiettivo ancora più ambizioso, cioè andare oltre lo stato dell’arte, utilizzando le vantaggiose misure previste dal Piano Industria 4.0.
Si stanno creando, infatti, dei progetti ad hoc per la creazione dei Lighthouse Plant, impianti produttivi da progettare e realizzare ex-novo, o impianti esistenti profondamente rivisitati in ottica Industria 4.0, dotati di tecnologie abilitanti della smart manufacturing, interconnessi, intelligenti e in grado di “dialogare” tra loro.
L’obiettivo concreto è quello di sviluppare impianti produttivi, che evolvono con le tecnologie, che siano punto di riferimento per lo sviluppo del manifatturiero in Italia. Tali impianti potranno essere sviluppati attraverso investimenti supportati dall’iperammortamento del 250%, previsto dal Piano Nazionale Industria 4.0, e saranno oggetto di evoluzione tecnologica.
“I Lighthouse Plant – ha spiegato Tullio Tolio, Presidente del Comitato Tecnico Scientifico del Cluster Fabbrica Intelligente – sono pensati come impianti in evoluzione che, a valle di una prima fase di installazione, saranno oggetto di un progetto di ricerca industriale e innovazione che coinvolgerà fornitori di tecnologie, system integrator, enti di ricerca e università e punterà alla realizzazione di ulteriori innovazioni da testare proprio nell’impianto lighthouse.”
I Lighthouse Plant puntano a realizzare progetti di riferimento per una o più delle 7 linee di intervento individuate dal Cluster Fabbrica Intelligente, per indirizzare la trasformazione del manifatturiero italiano in linea con gli obiettivi di Europa 2020.
Le 7 linee di intervento, approfondite durante il convegno in altrettante sessioni parallele, sono: sistemi produttivi per la produzione personalizzata; strategie, metodi e strumenti per la sostenibilità industriale; sistemi per la valorizzazione delle persone nelle fabbriche; sistemi di produzione ad alta efficienza; processi produttivi innovativi; sistemi di produzione evolutivi e adattativi; strategie e management per i sistemi produttivi di prossima generazione.
Soluzioni e tecnologie per tutti
Numerose sono state le tecnologie e le soluzioni presentate nel corso delle sessioni parallele.
Comau di Grugliasco (To) ha presentato le sue soluzioni in chiave Industria 4.0, illustrando la piattaforma Dual arm AMICO, fissa e mobile, e i suoi robot collaborativi AURA. L’azienda ha raccontato, inoltre, come utilizza la realtà aumentata per lo svolgimento delle operazioni di montaggio.
Prima Industrie, azienda torinese specializzata nella produzione e commercializzazione di sistemi laser per applicazioni industriali, ha parlato del futuro delle lavorazioni laser, sempre più diffuse e conosciute per efficienza e flessibilità soprattutto nel campo della lavorazione della lamiera e della saldatura. Con la nascita di nuove sorgenti e con la conoscenza sempre più diffusa della fotonica nel campo manifatturiero – hanno spiegato gli esperti di Prima Industrie – nascono nuovi processi come l’additive manufacturing.
Durante il convegno di oggi sono state presentate le case history di successo di alcune aziende manifatturiere italiane. Masmec, azienda di Modugno (BA) specializzata nella produzione di macchine automatiche ha presentato nuovi sistemi produttivi performanti e flessibili basati su automazione tailor made. Queste tecnologie sono concepite attraverso un approccio modulare, idonee a sviluppare sistemi cyber-fisici, capaci di comunicare tra loro in modo complesso e di assicurare alti livelli di scalabilità e riconfigurabilità.
Svariati sono stati i contributi dal mondo della ricerca. Tra questi, quelli del Politecnico di Milano, in particolare dei Dipartimenti di Ingegneria Gestionale (DIG), di Meccanica (DMEC) e di elettronica, Informazione e Bioingegneria (DEIB), del Progetto Bandiera Fabbrica del Futuro e del Consiglio Nazionale delle Ricerche, presente con diversi Istituti, quali ISSIA, ISMAC, IEIIT e ITIA. In particolare, ITIA ha contribuito non solo ai contenuti scientifici, ma anche all’organizzazione dell’evento.
a cura di Redazione
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