Gestiti oltre 90 mila t di rifiuti plastici, l’obiettivo ora è superare i 200 consorziati entro la fine di quest’anno 2024.
Ecopolietilene, il consorzio del Sistema Ecolight che affianca produttori, importatori, distributori e riciclatori nella gestione dei rifiuti di beni in polietilene, celebra i suoi primi 4 anni di attività con una crescita ormai significativa e un impegno costante nel promuovere l’economia circolare.
Riconosciuto a metà 2020 come sistema autonomo per la raccolta e il riciclo dei beni in polietilene dal Ministero dell’Ambiente, il consorzio ha raggiunto importanti traguardi, rafforzando il proprio ruolo di riferimento per le aziende nel settore del recupero dei rifiuti di beni in polietilene.
Crescita di volumi e aziende consorziate
Il numero di aziende consorziate dal 2021 è cresciuto del +73%, puntando a superare quota 200 entro la fine del 2024.
Questo aumento di rappresentatività ha portato Ecopolietilene a registrare un incremento del +55,8% dei beni in polietilene immessi sul mercato dalle aziende consorziate, per un totale di 265.700 t, con una crescita equilibrata ripartita tra beni rigidi (+47%) e flessibili (+53%).
Parallelamente, la raccolta complessiva ha raggiunto le 90.500 t, di cui il 62% di beni rigidi e il 38% di beni flessibili, con un aumento del +13,2% nell’ultimo anno. In particolare, la raccolta si è distribuita tra Nord Italia (con 24.200 t di beni rigidi e 8800 t di beni flessibili), Centro (9500 t di beni rigidi e 7400 t di beni flessibili) Sud e Isole (5650 t di beni rigidi e 35.000 t di beni flessibili). In totale, la raccolta nell’ultimo triennio rappresenta il 48% dell’immesso sul mercato, un dato superiore agli obblighi normativi.
Dallo sport all’agricoltura
La definizione di bene in polietilene racchiude un’ampia e diversificata tipologia di oggetti plastici, suddivisi tra beni flessibili e beni rigidi. I beni flessibili derivano prevalentemente dal settore agricolo e includono teli per pacciamatura e copertura di serre, motivo principale della significativa raccolta al Sud e nelle Isole. A questi si aggiungono reti, teli e sacchi utilizzati in edilizia e in ambito domestico, oltre a film tecnici impiegati anche nello sport.
I beni rigidi spaziano invece dagli attrezzi per l’irrigazione, contenitori e vasi utilizzati in agricoltura e giardinaggio, a tubi, cassette e raccordi per edilizia e termotecnica, casalinghi, attrezzature per sport e pesca, mobili e oggetti di uso professionale, giocattoli e contenitori per rifiuti. L’impegno di Ecopolietilene nella gestione di questi rifiuti va nella direzione di rispettare tutti gli obblighi normativi imposti dal MASE (Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica) al momento del suo riconoscimento a operare su tutto il territorio nazionale.
Progetti e innovazione per incrementare la raccolta dei rifiuti
Tra le iniziative principali, il consorzio ha promosso progetti pilota per rafforzare la filiera circolare, in particolare sia per utilizzare le materie prime seconde ottenute dal riciclo dei teli agricoli e dai tubi per la produzione di altri oggetti plastici, sia per monitorare il conferimento dei beni in polietilene nei centri di raccolta comunali.
Il futuro chiama a raccolta
Ecopolietilene è fortemente impegnato nel miglioramento continuo delle modalità di gestione e valorizzazione dei beni in polietilene. Tra le istanze portate avanti, spiccano:
la miglior identificazione dei beni in polietilene, anche attraverso l’ipotesi di una raccolta differenziata più efficace;
il coinvolgimento proattivo dei produttori, affinché possano giocare un ruolo determinante nell’intero ciclo di vita del prodotto, favorendo pratiche sostenibili.
Un impegno continuo
«Dal suo riconoscimento ministeriale a oggi – ha dichiarato Giancarlo Dezio (nella foto in alto), direttore generale del consorzio Ecopolietilene – il consorzio ha fatto un importante percorso di crescita. Sono stati 4 anni di crescita e consolidamento per Ecopolietilene, grazie anche alle aziende consorziate che credono nei valori dell’economia circolare. Il nostro impegno continua con l’obiettivo di rafforzare il sistema e ampliare la partecipazione delle imprese. Riteniamo infatti importante che l’intero ambito dei beni in polietilene debba essere meglio circoscritto da un quadro normativo puntuale e lungimirante, con una migliore identificazione dei beni in polietilene e l’avvio di una raccolta differenziata. I produttori possono giocare un ruolo di primo piano in un ambito, quale è quello delle plastiche, nodale nel processo di economia circolare in atto».
a cura di Redazione
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