Cybersecurity, dispositivi e account gli asset più colpiti

Il recente “Intercepting Impact: 2024 Trend Micro Cyber Risk Report” ha svelato le ultime vulnerabilità e presenta nuove strategie per la gestione del rischio.

I dispositivi e gli account aziendali si confermano gli asset più vulnerabili agli attacchi informatici, secondo quanto rilevato da “Intercepting Impact: 2024 Trend Micro Cyber Risk Report”, l’ultimo studio condotto da Trend Micro, riferimento globale nella cybersecurity.

Il report di Trend Micro

Lo studio pone l’accento sull’importanza di un cambiamento di prospettiva verso un approccio alla sicurezza basato sul rischio, in un contesto di minacce in continua evoluzione.

«Con il nostro ultimo report – ha dichiarato Alessandro Fontana, Country Manager di Trend Micro Italia – condividiamo informazioni chiave su dove le organizzazioni possono trovarsi maggiormente esposte. I cybercriminali sfruttano spesso controlli di sicurezza deboli, configurazioni errate e vulnerabilità non adeguatamente protette. Le aziende dovrebbero abbracciare un approccio olistico e proattivo alla cybersecurity, che consideri l’intera superficie di attacco. Grazie all’intelligenza artificiale, è possibile calcolare con precisione il rischio effettivo e implementare misure di mitigazione mirate, migliorando sensibilmente la postura di sicurezza. Questo approccio rappresenta un autentico punto di svolta per l’intero settore».

Gli asset più a rischio

Attraverso un elenco di eventi di rischio, la piattaforma Trend Vision One calcola un punteggio per ogni asset presente in azienda e fornisce un indice di rischio. Il calcolo avviene confrontando variabili come la possibilità di subire un attacco, l’esposizione e la configurazione di sicurezza, con l’impatto che l’asset ha nell’organizzazione. Un asset con un basso impatto aziendale e pochi privilegi ha una superficie di attacco piccola, mentre un asset di valore elevato con più privilegi, ha una superficie di attacco ampia.

Questi gli asset più a rischio:

  • Dispositivi: 22,6 milioni di dispositivi totali, di cui 877.316 classificati ad alto rischio
  • Account: 53,9 milioni di account totali, di cui 12.346 classificati ad alto rischio
  • Cloud: 14,5 milioni di asset cloud totali, di cui 9.944 classificati ad alto rischio
  • Internet: 1,1 milioni in totale, di cui 1.661 classificati ad alto rischio
  • Application: 8,8 milioni di application totali, di cui 489 classificate ad alto rischio

Il numero di dispositivi ad alto rischio è molto superiore a quello degli account, anche se il numero totale di account è maggiore. I dispositivi hanno una superficie di attacco più ampia e possono essere presi di mira da più minacce. Tuttavia, gli account sono ancora preziosi in quanto possono garantire ai cybercriminali l’accesso a svariate risorse.

Mappatura di settori e aree geografiche

Lo studio sottolinea anche che:

  • Le Americhe hanno l’indice di rischio medio più alto, con un punteggio di 43,4. Questo è determinato dalle vulnerabilità del settore bancario e delle infrastrutture critiche, oltre che dall’attrazione che la regione esercita nei confronti dei cybercriminali orientati al profitto
  • L’Europa è la regione che risolve le vulnerabilità più rapidamente. Questo è indice di pratiche di sicurezza robuste
  • L’industria mineraria ha il punteggio di rischio più elevato tra i settori verticali, grazie alla sua posizione strategica nella supply chain globale e all’ampia superficie di attacco
  • Il settore farmaceutico è il più veloce nel correggere le vulnerabilità. Questo riflette l’importanza di proteggere i dati sensibili
  • Il principale evento di rischio rilevato è l’accesso alle applicazioni cloud che hanno un livello di rischio elevato a causa della loro cronologia di dati e delle funzionalità di sicurezza note
  • Altri eventi ad alto rischio che capitano frequentemente sono quelli che sfruttano account vecchi e inattivi, account con controlli di sicurezza disabilitati o che hanno inviato all’esterno dati sensibili

Lo studio ha inoltre scoperto molte configurazioni deboli che potrebbero portare a delle compromissioni, in particolare per quanto riguarda le impostazioni di controllo della security.

Il panorama delle minacce continua a evolversi e la capacità delle organizzazioni di identificare e gestire i rischi è sempre più cruciale. La piattaforma Trend Vision One, grazie alla funzione integrata di ASRM (Attack Surface Risk Management), fornisce gli strumenti necessari per una visibilità completa sulle minacce e per mitigare il rischio in maniera efficace.

Le contromisure più efficaci

Per mitigare i rischi di cyber-attacchi, Trend Micro suggerisce le seguenti procedure:

  • Ottimizzare le impostazioni di sicurezza dei prodotti per ricevere avvisi su configurazioni errate
  • Contattare il proprietario del dispositivo e/o dell’account per verificare qualsiasi evento rischioso. L’evento può essere esaminato utilizzando la funzione di ricerca di Trend Vision One Workbench, per trovare ulteriori informazioni o verificare i dettagli dell’evento sul server di gestione del prodotto
  • Disattivare gli account rischiosi o reimpostarli con una password forte e attivare l’autenticazione a più fattori (MFA)
  • Applicare regolarmente le patch più recenti e aggiornare le versioni dell’applicazione e del sistema operativo

Il report si basa sui dati di telemetria della soluzione ASRM di Trend Micro, disponibile all’interno della piattaforma per la sicurezza informatica Trend Vision One e sugli strumenti nativi XDR (eXtended Detection & Response).

Lo studio si divide in due sezioni: la prima esamina il punto di vista dell’utente e approfondisce i rischi di asset, processi e vulnerabilità, mentre la seconda mappa i comportamenti dei cybercriminali, i parametri MITRE e TTP. I dati di telemetria prendono in considerazione il periodo tra il 25 dicembre 2023 e il 30 giugno 2024.

Ulteriori informazioni sono disponibili sul “Intercepting Impact: 2024 Trend Micro Cyber Risk Reporta questo link.

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a cura di Redazione