Cybersecurity, solo un’azienda su tre gestisce la sicurezza informatica 24 ore su 24

Una ricerca Trend Micro rivela gravi lacune di sicurezza e poca assunzione di responsabilità da parte dei vertici aziendali.

Solo un’organizzazione su tre è in grado di gestire la sicurezza informatica 24 ore su 24.

La maggior parte delle aziende, inoltre, non dispone di risorse sufficienti e del supporto dei vertici aziendali per poter intercettare e mitigare al meglio le minacce che colpiscono la propria infrastruttura.

È questo il dato più clamoroso che emerge da “Underfunded and unaccountable: How a lack of corporate leadership is hurting cybersecurity”, la più recente ricerca Trend Micro, attore globale di cybersecurity.

Lo studio approfondisce l’attitudine dei responsabili alla gestione del rischio legato alle superfici di attacco, evidenziando le lacune che potrebbero compromettere gravemente la resilienza informatica delle organizzazioni.

I risultati della ricerca

Dalla ricerca emerge che:

  • solo il 36% del campione dispone di personale sufficiente per garantire la copertura della sicurezza informatica 24 ore su 24, per 7 giorni su 7, tutto l’anno;
  • solo il 35% utilizza tecniche di attack surface management per misurare il rischio della superficie di attacco;
  • solo il 34% è conforme a quadri normativi comprovati, come ad esempio quello dello statunitense NIST (National Institute of Standards and Technology).

L’incapacità, della maggior parte delle aziende, di soddisfare questi requisiti fondamentali di sicurezza, potrebbe essere correlata a una mancanza di leadership e responsabilità dei vertici dell’organizzazione. La metà (48%) degli intervistati ha, infatti, affermato che i responsabili aziendali non considerano la sicurezza informatica un loro compito. Alla domanda su chi abbia o dovrebbe avere la responsabilità di mitigare il rischio aziendale, le risposte hanno indicato una mancanza di chiarezza sulle linee guida. Il 31% ha però affermato che la responsabilità spetterebbe ai team IT (International Technology).

Le crititicità attuali

La mancanza di una direzione certa sulla strategia di sicurezza informatica potrebbe essere il motivo per cui oltre la metà (54%) degli intervistati si è lamentata dell’atteggiamento della propria organizzazione nei confronti del rischio informatico, indicato come incoerente e variabile a seconda del periodo (54%).

La mancanza di una strategia chiara in ambito cyber può influenzare negativamente la capacità di un’organizzazione di prendere decisioni rapide e coerenti.

È importante che i CISO (Chief Information Security Officer) comunichino i rischi informatici con chiarezza, ha dichiarato Alessandro Fontana, Country Manager di Trend Micro Italia, «utilizzando tutti gli strumenti a disposizione e coinvolgendo attivamente i Consigli di Amministrazione. Per affrontare al meglio queste sfide, le aziende dovrebbero prendere in considerazione l’adozione di una soluzione integrata. Tale soluzione non solo deve proteggere l’intera superficie di attacco, ma anche permettere un monitoraggio dei rischi in tempo reale e una gestione automatizzata delle criticità. Questo approccio rafforza notevolmente la resilienza dell’organizzazione ed è inoltre cruciale che la piattaforma sia integrabile con soluzioni di terze parti, per garantire una protezione completa e una gestione più fluida della sicurezza».

Lo studio ha infatti rivelato che in molte organizzazioni questo non avviene e circa il 96% degli intervistati nutre preoccupazioni circa la propria superficie di attacco. Il 36% vorrebbe trovare un modo per scoprire, valutare e mitigare le aree ad alto rischio, mentre il 19% non è in grado di lavorare su un’unica fonte di verità.

Metodologia e campione della ricerca

La ricerca, condotta da Sapio Research nel 2024, ha coinvolto 2600 decision maker IT (International Technology) in tutto il mondo, compreso il campione in Italia che è stato di 100 intervistati.

Ulteriori informazioni sulla ricerca di Trend Micro sono disponibili a questo link.

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a cura di Redazione