Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha annunciato l’imposizione di dazi del 25% su tutte le importazioni di acciaio e alluminio, con entrata in vigore prevista per il 12 marzo 2025. Quali conseguenze per il settore dell’automazione e della robotica europea, in particolare?

Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha annunciato l’imposizione di dazi del 25% su tutte le importazioni di acciaio e alluminio, con entrata in vigore prevista per il 12 marzo 2025.
Quali conseguenze per il settore dell’automazione e della robotica europea in particolare? Questa decisione, che estende le misure protezionistiche del 2018, è tesa a proteggere l’industria statunitense e a ridurre la dipendenza dalle importazioni, in particolare da Canada e Messico, principali fornitori di questi metalli agli USA.
Implicazioni per l’industria dell’automazione e della robotica
L’industria dell’automazione e della robotica si basa sull’acciaio e sull’alluminio per la produzione di componenti chiave come telai, bracci robotici e strutture di supporto.
L’aumento dei costi di questi materiali, derivante dai nuovi dazi, potrebbe portare a un incremento dei prezzi dei prodotti finali, rendendo meno competitivi i produttori statunitensi sia a livello nazionale che internazionale.
Inoltre, l’aumento dei costi dei materiali potrebbe limitare gli investimenti in ricerca e sviluppo, rallentando l’innovazione in un settore cruciale per la competitività industriale degli Stati Uniti.
Le aziende potrebbero trovarsi costrette a rivedere le proprie strategie di approvvigionamento, cercando fornitori alternativi o valutando la rilocalizzazione della produzione, con possibili ripercussioni sulle catene di fornitura globali.
Analisi di Coface sulle motivazioni e le conseguenze dei dazi
Uno studio di Coface evidenzia diverse motivazioni alla base di questa decisione e le sue potenziali conseguenze economiche:
Estensione dei dazi del 2018: Le misure rientrano nella Sezione 232 per la protezione dell’industria nazionale per motivi di sicurezza. Il nuovo provvedimento aumenta l’aliquota al 25% e include prodotti a valle come l’acciaio prefabbricato.
Dipendenza dagli alleati nordamericani: Circa il 50% delle importazioni statunitensi di acciaio e alluminio proviene da Canada e Messico. Nel 2024, il Canada ha contribuito al deficit commerciale di 7 miliardi di dollari per l’alluminio. Con questi dazi, Trump mira a ridurre la dipendenza dagli alleati e migliorare la bilancia commerciale.
Declino dei prezzi dei metalli: Il prezzo dell’acciaio è diminuito del 15% dal 2023. L’aumento dei prezzi, causato dai dazi, potrebbe essere assorbito più facilmente dal mercato attuale.
Protezione dell’industria siderurgica negli stati chiave: Indiana, Ohio, Texas e Pennsylvania rappresentano quasi la metà della produzione di acciaio negli USA. La strategia di sostituire le importazioni con produzione interna rafforza il consenso politico di Trump tra i lavoratori del settore.
Sovranità industriale: L’acquisizione di US Steel da parte della giapponese Nippon Steel ha sollevato dubbi sulla sicurezza dell’industria statunitense. Trump si oppone all’accordo per tutelare la produzione nazionale.
Rischi e incertezze per il mercato globale
Lo studio di Coface sottolinea anche i potenziali rischi e le incertezze derivanti da queste misure:
Effetti limitati sulla produzione e sull’occupazione negli USA: Nel periodo 2018-2021, i dazi non hanno generato una crescita sostenibile del settore siderurgico.
Forte dipendenza dall’alluminio canadese: Il Canada esporta il 90% del suo alluminio negli USA, e trovare nuovi mercati sarà difficile a causa della sovrapproduzione cinese.
Possibile vantaggio indiretto per l’acciaio cinese: Il calo dei prezzi globali potrebbe rendere l’acciaio cinese più competitivo.
Effetti a cascata sulle industrie a valle: I settori delle costruzioni (25% della domanda di acciaio) e dell’automotive (15%) subiranno aumenti di costo.
Rischi per le economie emergenti: Dazi reciproci potrebbero colpire duramente esportatori dell’America Latina e dell’Asia.
L’imposizione dei dazi su acciaio e alluminio rappresenta una sfida significativa per l’industria dell’automazione e della robotica negli Stati Uniti.
Le aziende del settore dovranno adottare strategie innovative per affrontare l’aumento dei costi e mantenere la propria competitività in un mercato globale sempre più complesso e interconnesso.
Le analisi di Coface evidenziano come queste misure protezionistiche possano generare incertezze e rischi sia a livello nazionale che internazionale, influenzando non solo i produttori diretti di acciaio e alluminio, ma anche le industrie a valle e le economie emergenti.
a cura di Stefano Belviolandi
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