Gestione dati e sostenibilità, i rilievi nell’International ESG Day

Alla ricorrenza del 30 novembre, KPMG segnala il 47% delle aziende ancora con fogli di calcolo: eppure l’83% si fida delle capacità di reporting sulla sostenibilità.

Ancora un 47% di aziende utilizza “vecchi” fogli di calcolo per curare la gestione dati ESG (Environmental, Social, Governance), nonostante un 83% esprima grande fiducia nelle proprie capacità di reporting sulla sostenibilità.

Sono questi i due dati che sembrano più emergere con forza alla ricorrenza dell’International ESG Day del 30 novembre, indetta dall’ONU nel 2006 per sensibilizzare e stimolare il confronto sui temi legati ai criteri che guidano le pratiche aziendali sostenibili e responsabili. Com’è inevitabile, questo porta a gestioni inefficaci e a una rendicontazione poco trasparente.

In questo quadro si stima che giocherà un ruolo sempre più fondamentale la tecnologia: nei prossimi 9 anni il mercato globale del software ESG crescerà del +222%, raggiungendo i 2,7 miliardi di dollari entro il 2032. «In un contesto – ha commentato Bruno Natoli (nella foto qui sotto), CEO di Mia-FinTech, consolidata realtà fintech italiana specializzata nell’accelerazione della trasformazione digitale di banche, istituti finanziari e altri attori dell’ecosistema financial services – dove gli investitori e i consumatori richiedono standard sempre più elevati, la tecnologia diventa il ponte tra ambizione sostenibile e risultati concreti».

La ricorrenza della Giornata Internazionale ESG

L’International ESG Day è un giorno di promozione dei principi di sostenibilità ambientale, responsabilità sociale e governance etica. I criteri ESG rappresentano infatti le linee guida per implementare pratiche aziendali sostenibili e responsabili: questa iniziativa globale diventa così l’occasione per riflettere sull’importanza di misurare e migliorare le prestazioni in queste aree, promuovendo il dialogo tra gli stakeholder e favorendo la condivisione di best practice e strumenti utili per sviluppare strategie ESG efficaci.

Tuttavia questa efficacia può essere compromessa se gli strumenti utilizzati non sono quelli giusti: secondo uno studio di recente condotto da KPMG e ripreso dalla testata internazionale Forbes, il 47% delle aziende utilizza ancora fogli di calcolo per la gestione dei dati ESG, una pratica che può generare errori, difficoltà nell’aggregazione delle informazioni e inefficienze operative, compromettendo la conformità normativa e l’efficacia complessiva del processo.

La stessa percezione delle organizzazioni pare tuttavia differente dalla realtà, perché l’83% ritiene di essere più performante rispetto ai propri concorrenti in termini di reporting ESG. In effetti, secondo il report Rate the Raters 2023, realizzato dal Sustainability Institute, le società quotate in borsa investono mediamente tra i 220.000 e i 480.000 dollari all’anno nel rating ESG e servizi correlati, così come le aziende private, che affrontano ogni anno una spesa compresa tra i 210.000 e i 425.000 dollari. Inoltre il 90% delle organizzazioni coinvolte nello studio di KPMG ha dichiarato di voler aumentare i propri investimenti in sostenibilità nei prossimi 3 anni.

Gestione dati e sostenibilità, i rilievi nell’International ESG Day

Idee chiare ma difficoltà nel perseguirle

«Questi dati – ha commentato Natoli – dimostrano quanto le organizzazioni considerino l’ambito ESG una priorità strategica. Tuttavia, costruire un programma ESG credibile richiede dati verificabili, accurati e di alto livello, in grado di soddisfare le esigenze degli stakeholder e degli enti regolatori. Un obiettivo che diventa difficile da realizzare quando la maggior parte dei dati ESG è conservata in sistemi di reportistica disconnessi e separati o addirittura in fogli di calcolo».

Ecco che quindi diventa fondamentale l’uso della tecnologia, la quale permette di raccogliere, analizzare, riportare e garantire l’accuratezza di dati ESG verificabili. Non a caso, il mercato globale del software ESG, il cui valore era di 838,6 milioni di dollari nel 2023, è destinato a crescere significativamente: si prevede raggiungerà 2,7 miliardi entro il 2032, con un tasso di crescita annuale composto del 14,3% tra il 2024 e il 2032 e un incremento di circa il 222% in 9 anni, secondo un recentissimo report di Global Market Insights.

In gran parte la crescita è guidata da una pressione sempre maggiore, legata da un lato all’attenzione di aziende e investitori verso la sostenibilità, dall’altro alla conformità normativa, soprattutto in Europa, dove il mercato del software ESG è fortemente influenzato da legislazioni come il SFDR (Sustainable Finance Disclosure Regulation) e la CSRD (Direttiva sulla rendicontazione della sostenibilità aziendale), che obbligano le aziende a implementare pratiche di rendicontazione ESG dettagliate e trasparenti, incentivando la crescita della domanda di soluzioni tecnologiche avanzate in questo settore.

Natoli conclude segnalando che «I sistemi legacy rendono difficoltoso affrontare queste sfide poiché mancano della flessibilità e della capacità di integrazione necessarie per raccogliere e gestire i dati provenienti da più fonti. Oggi, per superare i silos informativi e facilitare un’efficace comunicazione con gli stakeholder, le aziende necessitano di soluzioni scalabili e rapide che permettano di aggregare i dati sulla sostenibilità in modo centralizzato. Questo approccio non solo migliora l’efficienza operativa, ma garantisce anche una maggiore trasparenza e capacità di rispondere tempestivamente alle esigenze di regolatori e investitori. Raccogliere e rendere accessibili i dati a banche, istituzioni, aziende e cittadini implica la creazione di un «Data Hub», un sistema che consente di aggregare i dati provenienti da diverse fonti, esponendoli in modo che possano essere facilmente consultati e utilizzati. Questo processo supporta decisioni rapide e informate, oltre a facilitare l’avvio di processi automatizzati in tempo reale, migliorando così l’efficienza complessiva. Con l’approccio “Fast Data”, questi dati vengono elaborati immediatamente, permettendo alle organizzazioni di rispondere prontamente alle necessità di mercato e agli utenti».

Perché installare un software ESG integrato con un Data Hub

In particolare, l’adozione di un software ESG integrato con un Data Hub offre numerosi vantaggi, secondo Mia-FinTech:

  • Rating ESG semplificato: permette di definire uno score finalizzato a creare un rating che poi l’azienda può spendere con i diversi attori, dal punto di vista sociale, bancario o comunicativo.
  • Miglior condivisione dei dati e collaborazione interna, facilitando la raccolta e la condivisione dei dati tra i diversi team aziendali e garantendo l’allineamento con i principali standard di rendicontazione, come le normative europee e internazionali.
  • Riduzione del carico di lavoro manuale e dei margini di errore, centralizzando e verificando i dati ESG provenienti da numerose fonti all’interno dell’organizzazione ed eliminando attività ripetitive e dispendiose in termini di tempo.
  • Maggior sostenibilità operativa, rendendo più agevole la pianificazione e l’attuazione di strategie per ridurre emissioni e costi, ottimizzando quindi il consumo energetico e migliorando l’efficienza economica.
  • Miglior governance di processi e software ESG: tramite l’uso di applicazioni componibili, scindendo applicazioni complesse in unità indipendenti è possibile promuovere la modularità, la riusabilità e l’interoperabilità degli asset esistenti, contribuendo a migliorare la governance del software.
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a cura di Redazione