Durante l’evento di Schneider Electric “Impact – Shaping the Future of the OEM market “, tenutosi a Lazise lunedì 6 maggio scorso, la società ha sottolineato quanto sia importante mirare all’obiettivo del profitto che passi dalla sostenibilità. Per questo ha sottolineato il piano Transizione 5.0 e gli incentivi, i sustainability advisor per creare percorsi di decarbonizzazione.
Il profitto passa attraverso la sostenibilità ambientale e aziendale. Non si può più prescindere da qeusti aspetti, tanto che addirittura con il PNRR sono stati stanziati fondi nel segno della transizione ecologica e digitali.
«Oggi lo scenario che vede digitale ed elettrificazione vede accostato un terzo elemento che è quello dell’automazione che rappresenta, con gli altri due, gli assi per l’innovazione green e smart anche degli OEM». E’ quanto ha ricordato Claudio Giulianetti, VP Industrial Auotmation di Schneider Electric durante l’evento “Impact – Shaping the Future of the OEM market “, tenutosi a Lazise lunedì 6 maggio scorso.
Fabbriche del futuro sostenibili? Non solo…
Ma come saranno le fabbriche del futuro? Sostenibili, Iper flessibili, autonome o gestite da remoto, human friendly e collaborative grazie all’interazione uomo-macchina.
Alcuni di questi aspetti sono già all’ordine del giorno di molte agende ma di strada da fare ce n’è ancora, soprattutto quando si parla di collaborazione uomo e macchina. Che il profitto passi dalla sostenibilità lo sostiene, in un certo senso, anche Alberto Mattiello, Business futurist e direttore di Future Thinking l’interazione uomo macchina dovrà svilupparsi non solo nel senso della classica intelligenza, e in questo senso l’intelligenza artificiale generativa (GenAI) dovrà diventare una commodity con cui creare interfacce dialoganti, semplificate, ma una intelligenza ‘attiva’ che consenta a macchine ed essere umano di interagire fisicamente, vedasi i cobot, riconoscendosi, prevedendo azioni e movimenti.
Una società paladina di sostenibilità e innovazione
Schneider Electric punta sempre di più sull’innovazione, infatti, Davide Zardo, che dal prossimo 1 giugno 2024 sarà il nuovo Presidente e Amministratore Delegato della società, ha ricordato la volontà dell’azienda di innalzare, rispetto a ora, la percentuale di fatturato da investire in Ricerca e Sviluppo.
I prossimi step sono legati all’ulteriore integrazione del portafoglio software a 360 gradi (Aveva lato Industrial Automation, Etap lato Energy Management sono le principali) con l’offerta Schneider su tutti i livelli.
Piede sull’acceleratore anche sul percorso della e verso la sostenibilità. Schneider Electric non è nuova a queste tematiche e Giulianetti ha evidenziato come sia necessario sostenere i clienti a livello edge. Come? Schneider si rivolge agli OEM sia per quanto riguarda il loro business di costruzione di macchine, sia in quanto aziende manifatturiere, produttive, e propone tecnologie/soluzioni/consulenza a supporto delle relative esigenze.
Il portafoglio di tecnologie innovativo è ampio: meccatronica, robotica, integrazione del digital twin, gestione del parco installato via control room centralizzate, algoritmi e soluzioni da adottare a livello edge sia per gli aspetti più tradizionali (controllo produzione ecc) sia per calcolare aspetti come le emissioni di Co2.
Sustainability advisor per il profitto e la sostenibilità
Giulianetti non nasconde che oggi, con i dati in possesso, sia possibile misurare le emissioni di CO2 per ogni singolo pezzo prodotto con una macchina.
«L’elemento differenziante tra chi si è già attivato e chi esita – prosegue il Vice President – è la capacità di delineare una strategia per perseguire obiettivi di sostenibilità. Questo è un processo complesso, specie per le Pmi, e Schneider ha sviluppato un team di consulenti, di sustainability advisor, dedicato a creare con le imprese percorsi di decarbonizzazione specifici per ognuna di esse. Come? Valutando la situazione di partenza, prevedendo la progressione che ci si può attendere rispetto alla crescita, capendo quali obiettivi perseguire con quali azioni, comprendendo quanto si deve investire e che ROI se ne può ottenere. Inoltre, Schneider supporta gli OEM anche per utilizzare una quota crescente di energia rinnovabile attraverso i Power Purchase Agreement».
Transizione 5.0: efficienza energetica genera profitto
Gli OEM oggi devono farsi trovare sempre più pronti per rispondere alle sollecitazioni del loro mercato: alle richieste degli end user più evoluti, internazionali e locali. In Italia in particolare, con l’imminente arrivo dei decreti attuativi, entrerà in vigore a pieno regime il piano Transizione 5.0 che vale oltre 6 miliardi in incentivi da usare entro un anno e mezzo. Per gli OEM sarà importante essere in grado di supportare le richieste dell’end user per la riqualificazione/revamping del parco installato o la costruzione di nuove macchine e impianti secondo criteri previsti. In questo senso Schneider offre componenti e soluzioni Transizione 5.0 ready, comprendendo anche la parte software e servizi.
a cura di Stefano Belviolandi
Condividi l'articolo
Scegli su quale Social Network vuoi condividere