Il punto di vista di Gianluca Mangialardo, Field Application Engineer e motion specialist di Keba, sulla situazione industriale e i trend.
Nonostante gli scenari delicati che stiamo attraversando in tutto il mondo, il comparto industriale mostra alcune aree in fermento. Ciò è dovuto al continuo progredire delle tecnologie di ultima generazione, in particolar modo l’IA (Intelligenza Artificiale) che sta permeando di forza tutto il settore industriale.
Ecco qui di seguito una chiacchierata con Gianluca Mangialardo, Field Application Engineer e motion specialist di Keba, azienda tecnologica specializzata nell’automazione e controllo, per comprendere secondo la loro esperienza sul campo come si stanno muovendo i vari comparti e se fra questi vi è qualche prospettiva interessante nella situazione attuale dell’industria, svelando qualche novità e i trend che potrebbero affacciarsi a breve.
L’industria e il settore manifatturiero sono diventati molto fluidi. Fra tutte le innovazioni e tecnologie, secondo voi quale si sta affermando in maggior misura?
Senza dubbio l’IA si sta espandendo in modo omnidirezionale. Possiamo vedere quotidianamente come i vari algoritmi vengono declinati e prendono vita sotto forma di applicazioni che vengono utilizzate ad esempio nella finanza, nella ricerca, e naturalmente in campo industriale.
In questo settore l’IA sta, in un tempo relativamente breve, iniziando ad esprimere parte del suo enorme potenziale: ad esempio, dall’avvento dei primi AMR (Autonomous Mobile Robots) in grado di navigare e operare in modo completamente autonomo, ai sistemi di controllo e acquisizione delle immagini e/o riconoscimento di cose e movimenti, fino alle più recenti applicazioni.
Il perché di questa escalation è ovvio, poiché l’IA ha, rispetto a tutte le altre applicazioni che non ne fanno uso seppur all’avanguardia, una potenza di calcolo nettamente superiore e ciò si traduce in velocità, quella stessa velocità che è necessaria per restare a galla nel mercato che è altrettanto rapido e molto fluido.
Nel campo industriale pertanto il riconoscimento, la distinzione fra oggetti e persone, fra il movimento e lo stazionamento, e l’analisi del tipo di movimento, si traduce in un’infinità di applicazioni scalari.
Anche noi di Keba abbiamo sviluppato un’applicazione che fa uso dell’IA e che è dedicata alla stima della posa. Come detto l’IA può essere comunque declinata in tanti modi, pertanto la nostra soluzione scalabile può essere utilizzata sia per valutare la posa di persone, ma anche per distinguere oggetti, valutare i movimenti il posizionamento e molto altro.
Nel settore industriale qual è secondo voi il comparto che, nonostante la situazione di incertezza, sta muovendosi in maggior misura?
Per la nostra esperienza, riteniamo che la logistica è un settore molto in fermento. Occorre fare una premessa che va a toccare l’argomento delle supply chain, le quali fin dal termine della pandemia stanno ancora soffrendo di una certa fragilità: in principio a causa dello shortage dei componenti e delle materie prime, attualmente a causa delle situazioni socio-politiche che hanno avuto un fortissimo impatto sulle relazioni Asia-Occidente la cui questione del Mar Rosso ha, per forza di cose, richiesto di ridisegnare rotte commerciali e sistemi di spedizione.
In aggiunta vi è anche il reshoring, che sebbene non abbia una progressione così rapida per evidenti motivi trova comunque molte realtà industriali che si stanno preparando anche a questo scenario. Di conseguenza, con una supply chain molto più snella rispetto al passato, rientra di nuovo in gioco il fattore velocità.
Non solo: nel settore logistico vi sono alcune particolari trasformazioni dovute a investimenti (a volte anche importanti) da parte di numerose aziende, volti a ridisegnare e snellire completamente i processi.
L’obiettivo è quello di raggiungere un’intralogistica smart e altamente automatizzata. Da quello che possiamo vedere sul campo, vi è anche una tendenza che può dare l’idea di quale direzione potrà prendere il comparto, ossia vi è da parte delle aziende un’esigenza sempre più grande nel personalizzare robot e mezzi di movimentazione.
Il trend è quello di rivolgersi sempre meno a soggetti terzi al fine di realizzare in proprio mezzi robotici ad hoc; e ciò viene perseguito attraverso la ricerca di applicazioni standard low cost sulle quali plasmare il modello ideale. Per tutte le aziende che come noi offrono applicazioni e soluzioni scalari, diventa fondamentale sviluppare architetture sempre più open grazie alle quali le “interpretazioni” possono diventare quasi infinite.
Quanto influisce la filosofia dei prodotti Keba in questo scenario?
La filosofia Keba è quella di proporre prodotti open, proprio per dare la possibilità al cliente di modellare l’applicazione in base alle proprie esigenze. A livello industriale è impensabile al giorno d’oggi proporre soluzioni che non abbiano caratteristiche di compatibilità fra brand poiché l’interoperabilità delle varie soluzioni è un punto cruciale per tutto ciò che riguarda l’implementazione.
Un altro punto importante per Keba è quello di semplificare le soluzioni rendendole il più snello possibile e ciò è fattibile riassumendo applicazioni per l’automazione in grado di girare su di un’unica CPU, con il vantaggio di non avere più bisogno di svariati pc o soluzioni separate unite da interfacce.
A conferma di questo posso citare nuovamente l’applicazione di pose estimation ma anche la Drag & Bot che è una soluzione open che massimizza il concetto di interoperabilità declinato per l’intero panorama dei bracci robotici e che ne consente la gestione senza interfacce.
Che obiettivi vi siete posti per questo 2024?
Gli obiettivi di Keba sono anzitutto mettere a disposizione del cliente la propria esperienza e, attraverso le proprie soluzioni (ma non solo) aiutarlo a sviluppare qualsiasi idea. Ribadisco che è estremamente importante poter proporre soluzioni open perché soltanto in questo modo unito a una proattiva collaborazione è possibile massimizzare l’efficacia di un’idea.
Anche per il 2024 continueremo a sviluppare ciò che abbiamo presentato lo scorso anno, come ad esempio l’applicazione di pose estimation o anche la soluzione per il CbM. Lo scopo è continuare a plasmare le soluzioni in modo che si adattino perfettamente al cambiamento delle macchine e delle loro prestazioni come anche sfruttare in misura crescente il potenziale della tecnologia che in questo caso è rappresentata dall’IA.
Non a caso per Keba il settore R&S riveste un’importanza fondamentale e ciò lo si può constatare attraverso la collaborazione con numerose aziende produttrici per la messa a punto di varie soluzioni. Il gruppo Keba investe ogni anno una quota significativa del proprio fatturato per sviluppare nuovi prodotti e soluzioni ma in particolar modo per perfezionare ed ampliare le possibilità di applicazione di quelli già esistenti.
a cura di Redazione
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