Correva l’anno 1999 quando Kevin Ashton, direttore esecutivo di un consorzio di ricerca con sede al MIT, durante una presentazione coniò l’espressione “Internet of…
Correva l’anno 1999 quando Kevin Ashton, direttore esecutivo di un consorzio di ricerca con sede al MIT, durante una presentazione coniò l’espressione “Internet of Things” per descrivere una possibile evoluzione dell’uso della Rete in cui gli oggetti (le “cose”) si rendono riconoscibili e acquisiscono intelligenza grazie al fatto di poter comunicare dati su se stessi e accedere ad informazioni aggregate da parte di altri. Da allora sono passati ben 17 anni, un arco di tempo lunghissimo se pensiamo alle evoluzioni tecnologiche, è quel concept si è evoluto fino ad entrare anche nell’ambito industriale dove, con anche sostanziali elementi distintivi, si parla ora di “Industrial Internet of Things” o “IIoT”.
Per capire concretamente cosa voglia dire per un’azienda manifatturiera abbracciare soluzioni di IIoT abbiamo incontrato dodici aziende attive in questo ambito per chiedergli, fra le varie cose, quale sia lo stato dell’arte di questa tecnologia in Italia.
Le interviste
ing. Nicola Scarpelli, Global product manager Connectivity & System Solutions EPPC di ABB
Stefano Linari, Chairman e CEO Alleantia SpA
Paolo Alessandrini, business development manager di Balluff
Guido Porro, Dassault Systèmes Managing Director, EUROMED
Carmine Stragapede Direttore Vendite Data Center Group Intel Corporation
Mattia De Rosa, Data Insight Product Marketing Manager Microsoft
Carla Masperi, Chief Operating Officer, SAP Italia
Federico Alberto Pozzi, Senior Solutions Specialist – IMM & Analytics di SAS
Marco Gamba – Smart Manufacturing Project Manager di Schneider Electric
a cura di Maria Bonaria Mereu
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