Intelligenza artificiale e 2025: aspettiamoci più specializzazione e sostenibilità

Maggiore specializzazione e un deciso abbraccio alla sostenibilità. Gli Executive di SAS hanno esplorato il futuro per anticipare tendenze e sviluppi chiave nel business e nella tecnologia per il 2025.

Cosa ci aspetta dall’intelligenza artificiale (AI) nel 2025? L’AI ha dominato le prime pagine e le analisi del settore tecnologico negli ultimi anni, e il 2025 non farà eccezione. Tuttavia, emergono temi importanti legati all’AI, come la specializzazione dei modelli, le sfide normative e la sostenibilità ambientale.

Come sarà possibile ridurre la fame di energia dell’AI? Cosa succederà quando l’hype nei confronti dell’AI calerà? Tutta la mole di dati che verrà a crearsi, sarà uno (s)vantaggio competitivo?

2025 e intelligenza artificiale: qual è lo scenario?

Gli Executive di SAS,  tra i leader mondiali nell’intelligenza artificiale e nei dati, hanno esplorato il futuro per anticipare tendenze e sviluppi chiave nel business e nella tecnologia per il 2025.

E mettono in evidenza come, grazie al software SAS e a soluzioni specifiche per ogni settore, ogni azienda può trasformare velocemente i dati in decisioni affidabili.

Ecco alcune delle loro previsioni su 2025 e intelligenza artificiale.

L’addestramento più rapido dei modelli riduce l’impatto ambientale dell’AI

“La velocità e l’efficienza algoritmica non possono essere ignorate come leve fondamentali per ridurre il consumo di risorse cloud. Sebbene l’AI, nota per il suo elevato fabbisogno energetico, continuerà a favorire l’adozione di fonti di energia sostenibile, come il nucleare, si prevede un aumento della domanda per modelli più efficienti dal punto di vista energetico.

Così come l’industria degli elettrodomestici e quella automobilistica hanno fatto notevoli progressi in termini di efficienza energetica, è essenziale che anche i modelli di AI seguano questa tendenza” afferma Bryan Harris, Chief Technology Officer, SAS.

Gli attacchi dell’AI minacciano il nostro modo di vivere

“La capacità dell’AI di personalizzare e operare su larga scala sta cambiando il nostro modo di interagire con le informazioni, contribuendo alla diffusione di disinformazione e alla manipolazione delle norme sociali. Gli attacchi informatici basati sull’AI possono colpire individui, gruppi o istituzioni, mettendo a rischio i nostri stili di vita.

In questo contesto, le società democratiche e i loro governi hanno un interesse cruciale nel salvaguardare il dibattito civile, le elezioni e le norme culturali. Per affrontare questa sfida, i leader aziendali devono assumere un ruolo attivo nel dibattito sull’uso etico dell’AI, promuovendo valori aziendali e stabilendo principi, policy, standard e controlli specifici relativi all’intelligenza artificiale” sostiene Steven Tiell, Global Head of AI Governance Advisory, SAS.

I “data dumpster” alimentano il divario dell’AI

“Il 2025 mostrerà che alcune organizzazioni stanno prosperando grazie all’AI generativa, superando la concorrenza, creando esperienze clienti specializzate e lanciando prodotti innovativi con maggiore rapidità. Tuttavia, altre organizzazioni stanno rimanendo indietro nella corsa all’AI generativa. Stanno infatti abbandonando la serie di progetti avviati nel 2023 avendo trascurato una realtà cruciale: l’AI ha bisogno di dati di qualità.

I dati scadenti infatti compromettono le performance dell’AI, e le organizzazioni devono avere il coraggio di fare un passo indietro per affrontare le loro problematiche legate ai dati” afferma Marinela Profi, Global GenAI/AI Market Strategy Lead, SAS.

AI generativa: dall’hype alla realtà

“L’AI generativa continuerà a suscitare interesse, ma siamo giunti a un momento in cui è importante distinguere l’hype e focalizzarci sulla creazione di valore concreto per le imprese.

Ciò implica semplificare i nostri approcci, le regole e i modelli, integrandoli con un uso mirato di modelli linguistici di grandi dimensioni (LLM) e modelli linguistici specializzati (SLM)” è il parere di Jared Peterson, Senior Vice President, Platform Engineering, SAS

Cloud provider e utenti dell’AI condivideranno la responsabilità ambientale

“La corsa all’adozione dell’AI sta portando alla creazione di modelli inefficienti che consumano enormi quantità di risorse cloud e contribuiscono a un maggiore impatto ambientale. Non spetta solo ai fornitori di hardware e ai grandi cloud provider ridurre l’impatto ambientale; è una responsabilità condivisa con gli utilizzatori dell’AI che gestiscono dati e carichi di lavoro.

Una maggiore efficienza nello sviluppo dei modelli di AI, resa possibile da piattaforme di dati e AI ottimizzate per il cloud, contribuirà a ridurre duplicazioni e sprechi inutili, minimizzando il consumo energetico” sostiene Jerry Williams, Chief Environmental Officer, SAS.

I leader di domani si costruiscono oggi grazie all’AI

“Le organizzazioni completamente abilitate all’AI saranno quelle che vinceranno le battaglie IT del 2025. Con l’evoluzione dell’IA generativa, che da ‘giocattolo nuovo e luccicante’ diventa una forma consolidata di intelligenza artificiale, le aziende inizieranno a operazionalizzare tutte le varianti dell’AI per automatizzare compiti di routine, liberando così i dipendenti per attività a maggiore valore.

Queste automazioni permetteranno di prendere decisioni più rapidamente, individuare opportunità con maggiore prontezza e stimolare innovazione rispetto ai concorrenti. In sintesi: queste organizzazioni saranno le vere vincitrici” commenta Jay Upchurch, Chief Information Officer, SAS.

LLM diventano una commodity… E si specializzano

“Nel 2025, i modelli linguistici di grandi dimensioni (LLM) diventeranno una commodity, con conseguente crollo dei modelli di prezzo per l’AI, poiché le funzionalità di base saranno disponibili gratuitamente. Il vero valore si sposterà verso servizi specializzati e applicazioni specifiche per settori, sviluppate su queste basi.

Allo stesso tempo, l’ascesa degli LLM open-source metterà in discussione il predominio di alcuni provider chiave, favorendo un panorama dell’AI più decentralizzato, dove la personalizzazione e l’integrazione diventeranno i principali fattori di differenziazione” sostiene Udo Sglavo, Vice President, Applied AI & Modeling, R&D, SAS.

L’accelerazione dell’AI e del cloud innescherà una grande razionalizzazione dell’IT

“Le aziende hanno a lungo operato con sistemi isolati, ciascuno dedicato a una funzione o a un segmento di clientela diverso. I team IT sono sotto pressione a causa di integrazioni ingombranti, incapaci di fornire l’agilità necessaria alle loro aziende. Si profila una grande razionalizzazione dell’IT, in cui i leader aziendali utilizzeranno il cloud per semplificare le infrastrutture IT e le relazioni con i fornitori, guadagnando velocità critica e riducendo i costi.

Coloro che modernizzeranno su una piattaforma cloud-nativa, potenziata dall’AI e capace di supportare più funzioni, trarranno il massimo valore. Saranno in grado di acquisire capacità decisionali e di gestione dei dati integrate e democratizzate, coprendo l’intero ciclo di vita del cliente e dell’azienda nel suo complesso” spiega Stu Bradley, Sr. Vice President, Risk, Fraud and Compliance Solutions, SAS.

L’IA generativa diventa personale (e più avanzata) per i marketer

“Nel 2025, i marketer passeranno rapidamente da applicazioni più semplici di IA generativa, incentrate sulla produttività e sulla creazione di contenuti, a capacità di AI più avanzate che offrono vantaggi competitivi e crescita dei ricavi.

Andando oltre i modelli linguistici di grandi dimensioni (LLM), i marketer adotteranno strumenti di IA generativa come dati sintetici e digital twin, oltre a tecnologie AI consolidate come il machine e deep learning, per offrire esperienze personalizzate e campagne efficaci, rispettando al contempo la privacy dei clienti” conclude Jennifer Chase, Chief Marketing Officer, SAS.

calendar_month

a cura di Simona Recanatini