L’intelligenza artificiale generativa prosegue la corsa

Report trimestrale Deloitte: il 67% delle imprese investe, dati e rischi restano cruciali per la diffusione su larga scala.

La GenAI (Generative Artificial Intelligence) continua la sua corsa e, secondo il 67% degli intervistati da Deloitte, le imprese stanno investendo significativamente in questa tecnologia. Nonostante alcune sfide iniziali legate all’implementazione – come la gestione dei dati, gli investimenti necessari e la misurazione dei risultati – le aziende stanno affrontando queste difficoltà con determinazione, puntando a massimizzare il valore della GenAI.

Sono questi alcuni dei risultati della terza edizione del report “State of Generative AI in the Enterprise”, il sondaggio trimestrale del Deloitte AI Institute condotto su oltre 2770 intervistati in 14 Paesi.

L’entusiasmo rimane alto nonostante le sfide

Gli intervistati affermano che, sebbene dirigenti e membri dei Consigli di amministrazione stiano affrontando una fase di riflessione più attenta sulla GenAI, l’interesse rimane comunque “alto” o “molto alto” per la maggior parte dei dirigenti senior (63%) e dei membri dei Consigli di amministrazione (53%). Pur registrando un lieve calo rispetto al sondaggio del primo trimestre 2024 (rispettivamente di 11 e 8 punti percentuali), questi dati dimostrano che la tecnologia continua a suscitare notevole attenzione e fiducia tra i riferimenti aziendali.

Lorenzo Cerulli, GenAI Leader di Deloitte Italia, ha commentato: «Le sperimentazioni e i casi d’uso stanno già dimostrando il grande potenziale della GenAI, e siamo chiaramente a un punto di svolta cruciale per questa tecnologia. Le aspettative elevate dei leader stanno trovando un riscontro concreto, e anche le sfide emerse rappresentano opportunità per migliorare ulteriormente. La survey del terzo trimestre conferma che una gestione del cambiamento efficace, insieme a una solida integrazione a livello organizzativo, sono elementi chiave per superare gli ostacoli e liberare tutto il potenziale trasformativo della GenAI».

Un nodo cruciale per le imprese

I dati sono al centro dell’attenzione per gli esperti di IA, con il 75% delle organizzazioni che dichiara di aver aumentato i propri investimenti tecnologici nella gestione dei dati grazie alla GenAI. Sebbene durante il processo di implementazione siano emerse alcune sfide, il 55% delle organizzazioni intervistate ha scelto di approcciare con cautela determinati casi d’uso della GenAI, evidenziando l’importanza di affrontare le problematiche relative ai dati.

Per superare queste sfide, le organizzazioni stanno considerando la gestione dei dati come un nodo cruciale. Il 54% dichiara di stare “migliorando la sicurezza dei dati”, il 48% di stare “migliorando le pratiche per la qualità dei dati” e il 45% di stare “aggiornando i framework di data governance e/o sviluppando nuove politiche in materia di dati”.

La gestione del rischio

Secondo gli intervistati i tre principali ostacoli all’implementazione della GenAI riguardano la gestione del rischio, tra cui le “preoccupazioni per la conformità normativa” (36%), la “difficoltà di gestione dei rischi” (30%) e la “mancanza di un modello di governance” (29%).

Alla base di queste preoccupazioni ci sono i rischi specifici della GenAI, come i pregiudizi e l’allucinazione dei modelli, i problemi legati alla privacy e alla fiducia degli utenti. Per promuovere la fiducia e garantire un uso responsabile della GenAI, le organizzazioni stanno lavorando attivamente per stabilire meccanismi di supervisione.

Tra le iniziative intraprese ci sono la “creazione di un quadro di governance per l’utilizzo degli strumenti e delle applicazioni GenAI” (51%), il “monitoraggio dei requisiti normativi per garantire la conformità” (49%), “test interni su strumenti e applicazioni GenAI” (43%).

Gli investimenti

Sebbene il 41% delle aziende stia affrontando sfide nella definizione e misurazione dell’impatto esatto dei propri sforzi in GenAI, c’è un crescente riconoscimento dell’importanza di questa valutazione. Solo il 16% ha prodotto report regolari per il CFO (Chief Financial Officer) sul valore creato dalla GenAI, ma questo scenario sta rapidamente evolvendo.

Man mano che le applicazioni e i casi d’uso maturano, tutti stanno comprendendo l’importanza di basare le decisioni di investimento su dati concreti piuttosto che su proiezioni a lungo termine. La misurazione diventa quindi un fattore critico per mantenere il supporto da parte della C-suite e dei Consigli di Amministrazione. Per dimostrare il valore prodotto, le organizzazioni utilizzano KPI (Key Performance Indicator) specifici per valutare le prestazioni della GenAI (48%), la creazione di framework per la valutazione degli investimenti GenAI (38%), il monitoraggio dei cambiamenti nella produttività dei dipendenti (38%).

«Nonostante le sfide e l’incertezza normativa – ha concluso Cerulli – l’entusiasmo per la GenAI è inarrestabile, e le aziende stanno massimizzando il valore di questa tecnologia trasformativa integrandola in tutte le funzioni e i processi aziendali. La nostra ricerca dimostra che i benefici della GenAI superano ampiamente il miglioramento dell’efficienza e della produttività: oltre la metà delle organizzazioni mira a stimolare l’innovazione, offrire prodotti e servizi migliorati e costruire relazioni più solide con i clienti. Questa varietà di fonti di valore non solo evidenzia il potenziale straordinario della GenAI, ma anche la sua versatilità come motore di cambiamento e crescita per il futuro».

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a cura di Redazione