Alla fiera Irex di Tokyo, Kawasaki Robotics, partner della Tiesse Robot di Visano (BS), ha lanciato importanti novità tecnologiche e celebrato i 50 anni d’attività.
Alla recente fiera internazionale Irex di Tokyo, Kawasaki Robotics, storico partner della nostrana Tiesse Robot di Visano (BS), non soltanto ha lanciato importanti novità tecnologiche come i due nuovi robot modelli RS7N e RS7L e il nuovo BX200X a polso cavo, ma ha anche colto l’occasione per celebrare il significativo anniversario dei 50 anni d’attività come costruttore di robot industriali.
Il traguardo del mezzo secolo è stato festeggiato in un’area di circa 1200 mq coperta all’interno della manifestazione. La storia di Kawasaki nella robotica comincia nel 1968 con la firma di cooperazione con Unimate e la fornitura del primo robot idraulico costruito in Giappone (nella foto in alto, a sinistra) per operazioni di saldatura a punti nell’industria automobilistica. La sinergia con Unimate ha portato nel 1981 al lancio dei robot a comando elettrico Puma, mentre un altro passo di rilievo è stato il lancio nel 1989 la serie di robot JS con portata di 10 kg di progettazione Kawasaki senza parallelogrammi di comando, apripista per tutti gli altri costruttori come i robot da 165 kg serie EX.
Oggi la gamma Kawasaki si articola in una ben più vasta serie di robot da 3 a 1500 kg di portata, con robot specifici per il settore medicale-farmaceutico e il settore clean-room. Anche i sistemi di controllo hanno seguito l’evoluzione concettuale della parte relativa al braccio robot, e oggi il controllore F60 per i robot sino a 10 kg di portata è il riferimento sul mercato per dimensioni e peso.
Alla fiera nipponica, Kawasaki Robotics ha voluto anche proseguire con l’ampliamento della gamma dei robot collaborativi con i modelli Duaro 2 e Duaro 3 – anche firmando un rapporto di collaborazione con ABB per lo sviluppo congiunto di protocolli di sicurezza e comunicazione – e in parallelo procedere con lo sviluppo di un concetto originale di coworking fra robot e operatore. Questo concetto detto “Successor” va applicato alle linee o a una singola cella, dove si è pensato (per rispondere all’attuale diminuzione della manodopera specializzata) di abbinare ai robot dei dispositivi di guida remota e pacchetti d’intelligenza artificiale che permettono agli operatori di trasferire i propri skills agli stessi robot, non eseguendo operazioni di vera e propria programmazione bensì operando in remoto da aree di sicurezza. In concreto, con il dispositivo Communicator l’operatore può movimentare uno o più robot della medesima linea, per operazioni che in realtà richiederebbero un’elevata capacità di programmazione: il tutto agendo semplicemente sul dispositivo che conferisce di ritorno all’operatore le medesime “sensazioni” del robot nell’operazione (di “forza”, “vibrazione“ o segnali sonori di allarme se sta forzando o interferendo). Eseguita un’operazione, il robot ne ripete esattamente le sequenze e le modalità, e l’intelligenza artificiale permette che il robot possa trasferire quanto appreso da un operatore specializzato a un altro non specializzato, quindi non fornito delle stesse competenze.
Le applicazioni cui potrà far fronte una simile isola robotizzata sono molteplici: dall’assemblaggio alla verniciataura di particolari piccoli o grandi, fino alla manipolazione e alla sbavatura di getti, più altri ancora. L’intelligenza artificiale consente infatti di captare le procedure che l’operatore specializzato ha realizzato per eseguire le operazioni cui è dedicato. Si tratta di uno sviluppo che in futuro permetterà anche di eseguire, tramite simulatori, il training per operatori non specializzati, ovvero di fare formazione con l’utilizzo delle stesse macchine robotizzate.
Un nuovo ambito di sviluppo riguarda poi i robot umanoidi, di cui sono stati presentati i primi prototipi (nella foto in alto, a destra) e soluzioni integrate per sale chirurgiche ove Kawasaki è parte di una joint-venture nella società Medicaroid, che immetterà sul mercato tavoli chirurgici a 6-7 assi e robot chirurgici da 1 a 4 bracci, oltre che soluzioni robotizzate per TAC e trattamento localizzato di tumori con radiazioni focalizzate: un settore che avrà un forte sviluppo in un breve lasso di tempo.
Ulteriori novità, oltre a queste decisamente avveniristiche, saranno presentate nel 2018, a dimostrazione non solo della longevità del grande costruttore giapponese, ma anche e soprattutto della sua capacità di innovare costantemente, precorrendo le più avanzate frontiere tecnologiche e nei campi ormai più svariati.
a cura di Loris Cantarelli
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