Creato dall’Istituto di BioRobotica della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, Hifusk al posto del bisturi ha gli ultrasuoni focalizzati.
Creato dall’Istituto di BioRobotica della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, al posto del bisturi Hifusk ha gli ultrasuoni focalizzati.
L’Istituto di BioRobotica della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa ha vinto il Kuka Innovation Award 2020 – Medical Robotics Challenge, assegnato nella competizione internazionale di robotica medica organizzata da Kuka, impresa ai vertici nella produzione di robot industriali e collaborativi. La soluzione che ha convinto la giuria è il robot chirurgo Hifusk (acronimo da “High Intensity Focused Ultrasound Surgery basato su robot Kuka”), che usa gli ultrasuoni al posto dello strumento, adattandosi ai movimenti indotti dal respiro del paziente.
A causa della pandemia, la premiazione si è tenuta per la prima volta da remoto sulla piattaforma virtual.Medica. Peter Mohnen, CEO of Kuka AG, ha annunciato i vincitori del premio da 20 mila euro via streaming. «L’innovazione è il cuore stesso di Kuka», ha detto Mohnen. «E le soluzioni innovative hanno bisogno di idee innovative, sia dall’interno che dall’esterno dell’azienda. Ecco perché valutiamo sempre collaborazioni con università e ricercatori».
Il gruppo che ha dato vita a Hifusk, guidato dalla docente dell’Istituto di BioRobotica Arianna Menciassi, era l’unico italiano tra i 5 finalisti selezionati tra gli oltre 40 partecipanti da tutto il mondo.«Il nostro progetto combina la flessibilità della robotica con la potenza degli ultrasuoni focalizzati, così da aumentare precisione, velocità e opportunità terapeutiche della chirurgia basata su ultrasuoni focalizzati, un’alternativa non invasiva e sicura alla chirurgia tradizionale», ha spiegato Menciassi.
La tecnica a ultrasuoni focalizzati è una delle più promettenti per il trattamento di diverse patologie che colpiscono gli organi interni. La piattaforma robotica Hifusk, sviluppata sulla base del manipolatore robotico Kuka Med Lbr robot, permette di effettuare l’intervento chirurgico senza interrompere il respiro fisiologico del paziente, tracciando e compensando il movimento dell’organo bersaglio con il robot. La tecnologia è stata validata con test di laboratorio e presto potrà essere sperimentata su modelli animali in vista di una futura sperimentazione sull’uomo.
Il gruppo che ha creato Hifusk è composto dai due dottorandi Andrea Mariani e Laura Morchi, dalla project manager Selene Tognarelli e dagli assegnisti di ricerca Andrea Cafarelli e Alessandro Diodato. Grazie ai suoi sforzi, il gruppo è riuscito a superare le altre quattro università finaliste: l’Hamburg University of Technology (Germania), la Slovak University of Technology (Slovacchia), la Duke University (USA) e la Shanghai Jiaotong University (Cina).
a cura di Loris Cantarelli
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