La seconda giovinezza del dato: la sfida di oggi è darne un nuovo valore. Ecco come…

Oltre 100 professionisti della data economy all’evento “Empowering Decisions – A journey with different perspective”, organizzato da Altea Federation e KepleriA.

La seconda giovinezza del dato: la sfida di oggi è darne un nuovo valore.

In un contesto economico globale data-driven, cosa significa oggi prendere decisioni consapevoli? Dalle piccole scelte quotidiane del singolo a quelle decisive delle grandi aziende, quali sono i parametri per definire un effettivo cambiamento e quali gli strumenti necessari per affrontare la transizione?

Sono queste alcune delle domande sorte durante l’evento “Empowering Decisions – A journey with different perspective”, organizzato lo scorso giovedì 3 ottobre 2024 da Altea Federation e KepleriA.

Una gestione efficiente dei dati

L’evento ha visto la partecipazione di oltre 100 professionisti del settore della data economy per parlare di “seconda giovinezza” del dato e di come la sfida oggi sia quella di darne nuovo valore per fare un ulteriore passo in avanti e guidare le macchine a prendere le giuste decisioni in autonomia.

I lavori sono stati aperti da Fabio Pisoni (nella foto in alto), CEO di KepleriA, il quale ha ribadito l’importanza di una visione multiprospettica del dato: «Il nostro obiettivo, oggi, è dare spunti concreti per la gestione efficiente dei dati e soprattutto, come orientarsi verso decisioni ponderate ed efficaci. Basti pensare che ogni giorno prendiamo in media 35 mila decisioni: di alcune non ci accorgiamo, altre sono poco influenti, alcune invece sono estremamente incisive per il futuro. Come destreggiarsi quindi? La capacità di decidere non è innata, ma si può allenare e affinare, promuovendo parallelamente una cultura delle decisioni per comprendere appieno il peso delle nostre scelte e come prenderle in modo consapevole. Inoltre, nel nome di Decisions to the Next Level, è necessario diffondere una cultura aziendale che promuova l’intraprendenza del singolo ad andare oltre i limiti. D’altronde, lo ha insegnato Keplero: i dati sono alla base di qualsiasi scoperta».

La sfida di dare nuovo valore ai dati

Una “seconda giovinezza” dei dati

Nel pieno di una transizione digitale, siamo già chiamati ad affrontare il prossimo passo verso l’innovazione guidata dai dati. Se fino a oggi abbiamo insegnato alle macchine a fornirci le risposte più accurate possibili ai nostri quesiti, ora possiamo guidarle nel strutturare le domande corrette per estrarre le informazioni più rilevanti per i processi decisionali.

«Ci troviamo di fronte a una “seconda giovinezza” dei dati», ha esordito Giovanni Miragliotta (nella foto qui sopra), full professor e co-direttore dell’osservatorio AI del Politecnico di Milano. «Fino a oggi le aziende hanno imparato a raccogliere tali dati e a connetterli, ma la profondità dello sfruttamento di tali informazioni rimane ancora molto bassa. Guardiamo ad esempio alle nostre organizzazioni. Guardiamo il livello in cui lo sfruttamento del dato è riuscito in qualche modo a penetrare i processi decisionali e ci accorgiamo che siamo ancora molto lontani da quello che si potrebbe e si vorrebbe fare».

Due sono i motivi più evidenti, ha proseguito Miragliotta: «in primis le tempistiche lunghe e in secondo luogo la riluttanza ad accettare un sistema che non si comprende ancora appieno. La nuova giovinezza del dato sta proprio nell’IA (Intelligenza Artificiale) che può diventare un potente motore di innovazione nel momento in cui entrerà in modo importante nei processi aziendali, per aiutare a prendere decisioni sulla base dei dati raccolti ma anche e soprattutto nel momento in cui gli algoritmi cercheranno di capire quali sono le informazioni che si possono astrarre da tali dati. Dobbiamo quindi aspettarci che ben presto le macchine non solo ci aiuteranno a trovare risposte a nostre domande ma esse stesse saranno in grado di porre le domande corrette. Questo sarà un importante punto di svolta perché aprirà a nuove e significative opportunità per le imprese».

Dati e persone per la digital innovation

La capacità di prendere decisioni efficaci e ponderate dipende solo dall’uomo, da un esercizio di maieutica che sin dai tempi di Keplero ha sancito la nascita di leggi, concetti e formule elaborate da semplici intuizioni, come hanno ricordato l’astronomo Eddy Bevacqua e la psicologa e psicoterapeuta Danila Tioli. Ma se il grande scienziato non si fosse posto i giusti quesiti, senza la sua intraprendenza e curiosità saremmo mai arrivati – e se sì, quando? – alla scoperta del moto dei pianeti?

Il valore dei dati nei processi di business e innovazione è oggi indiscusso. Nel contesto competitivo odierno, in cui le decisioni devono essere rapide e informate, i dati rappresentano la materia prima per costruire strategie di successo.

Oggi, con l’IA generativa siamo davvero “all’ultimo miglio” della digital transformation e gli orizzonti di crescita sono importanti, ma senza uno sforzo critico e una visione multi prospettica del dato, le innovazioni a venire non saranno in grado di esprimere il loro potenziale.

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a cura di Redazione