Le stime di PwC sul mercato manifatturiero italiano si basano sulla necessità, per le imprese, di colmare lacune tecnologiche cedendo asset poco strategici o non performanti a sostenere gli investimenti. La finalità è una gestione più efficiente dei processi produttivi.
Come stanno procedendo le fusioni e acquisizioni nel mercato manifatturiero italiano?
Nel secondo semestre di quest’anno i segnali sono classificati come moderatamente positivi e sono visti in crescita in relazione alla probabile riduzione dei tassi di interesse.
La manifattura italiana: consolidamenti per partire di slancio
Sono queste le stime di PwC sul nostro mercato, stime che si basano sulla necessità, per le imprese del belpaese di colmare alcune lacune tecnologiche e di dipendenti o collaboratori specializzati e revisionare i portafogli, con l’obiettivo di cedere asset poco strategici o non performanti a sostenere gli investimenti verso una gestione più efficiente dei processi produttivi.
Su cosa deve puntare la ‘nuova’ manifattura italiana?
Cosa devono fare le imprese per restare competitive? Trasformare e reinventare i propri modelli di business in linea con le tendenze del mercato.
Il focus principale è l’implementazione dell’intelligenza artificiale, digital ed energy transformation e automazione.
PwC analizza, settore per settore, l’andamento di alcuni settori significativi.
Aerospace & Defence
Dopo la crescita registrata nel 2023, l’attività M&A nel settore Aerospace & Defence (A&D) frena nei primi mesi del 2024 (-32% a volumi a livello globale, -31% in Italia), periodo in cui i player della difesa si sono concentrati sul recupero della performance e sul soddisfacimento del recente picco di domanda, piuttosto che su operazioni straordinarie che avrebbero ritardato ulteriormente le consegne.
Per il secondo semestre 2024, PwC attende numerose operazioni di consolidamento della filiera italiana della difesa e alleanze strategiche per mettere a fattor comune il know-how e le capacità finanziarie per investire nello sviluppo di prodotti tecnologicamente avanzati.
I consolidamenti saranno guidati da soggetti finanziari, portando nelle società medio-piccole del mercato italiano un management in grado di competere a livello internazionale. Si prospettano inoltre casi di integrazione verticale del ciclo produttivo e di reshoring a causa del contesto geopolitico.
In tutto il settore A&D continueranno a essere centrali gli investimenti nella digitalizzazione, con riferimento a cybersecurity, intelligenza artificiale, data analytics e robotics.
L’Advanced Air Mobility – AAM (realtà cross-industry che coinvolge il mondo aerospace, transportation, logistics, automotive e TMT) rappresenterà un’opportunità importante per le società dell’aerospazio con un grande potenziale legato ai volumi di produzione (notevolmente maggiori rispetto alla media di settore) e a previsioni di fatturato interessanti.
Secondo PwC, il settore punterà non solo sulla vendita di prodotti tecnologici, ma anche sull’offerta di servizi di “customer support service and training” (CSST) – come l’International Flight Training School realizzata dall’Aeronautica Militare e Leonardo – che presentano marginalità interessanti e saranno sempre di più attenzionati dagli investitori.
L’aviazione commerciale civile, che nella filiera italiana è strettamente connessa a quella militare, è stata impattata negativamente dagli alti costi del carburante che hanno influito sulle politiche di pricing delle compagnie aeree.
La crescente pressione degli investitori e dei legislatori sugli aspetti ESG, soprattutto sulle emissioni di carbonio, saranno determinanti nelle operazioni di M&A.
La space economy continuerà a crescere nei prossimi anni, trainata da attività come l’osservazione della terra, le comunicazioni satellitari e l’In-Orbit servicing. Lo “space debris”, ossia la raccolta dei rottami spaziali, acquisirà sempre più attrattività per investitori, interessati a soluzioni per gestire gli oggetti non più operativi che orbitano attorno alla terra, destinati ad aumentare negli anni.
Automotive
Il settore automotive ha registrato una contrazione nella prima metà del 2024 (-21%), dopo la forte crescita del 2023 (+68%). Tra i principali fattori del rallentamento rientrano i tassi elevati, i costi energetici e del carburante, l’incertezza politica legata alle elezioni europee e una crescita dei veicoli elettrici più lenta del previsto.
I player chiave hanno continuato a investire, anche mediante operazioni di M&A o alleanze strategiche, per fare leva sulla domanda di veicoli ibridi ed elettrici e sugli incentivi governativi sull’elettromobilità.
Gli incentivi, insieme all’ampliamento dell’infrastruttura di ricarica pubblica, saranno fondamentali per la crescita del settore.
La trasformazione in atto nel business automotive renderà necessario per le aziende investire in nuove tecnologie: batterie e ricarica dei veicoli elettrici, elettronica, guida autonoma e Advance Driver Assistance (ADAS), software e soluzioni AI e IoT (anche per servizi di riparazione e manutenzione automobilistica), tecnologie basate su app, sistemi di sicurezza, stampanti 3D, e-fuel e idrogeno.
Continuano i rischi legati alle fluttuazioni globali dei prezzi delle materie prime, soprattutto in relazione all’alluminio, con possibili ripercussioni sui margini dei componentisti e sistemisti.
Secondo PwC, nei prossimi mesi ci saranno operazioni straordinarie per efficientare la supply chain e assicurarsi una fornitura delle materie prime essenziali, oltre che operazioni di near e off-shoring per ridurre i costi e migliorare i margini (come fatto da Stellantis con gli investimenti in Polonia/Slovacchia e Cina).
Il crescente utilizzo dell’automazione e dell’intelligenza artificiale impatterà sull’uso intensivo della manodopera che caratterizza storicamente il settore. La trasformazione tecnologica porterà le aziende a investire su personale altamente qualificato, che in molti casi sarà acquisito anche attraverso l’investimento in società specializzate (aqui-hire deals) per ridurre costi e tempi di formazione.
Gli elevati costi fissi di progettazione e produzione di automobili e di componentistica tecnologicamente avanzata condurranno le aziende alla ricerca di economie di scala, con l’attuazione di strategie di consolidamento e sinergia che coinvolgeranno soprattutto i piccoli player del settore, più indeboliti dalle criticità del contesto macroeconomico.
I player di dimensioni medie o grandi cercheranno di espandersi a livello internazionale e di acquisire società che possano ampliare i servizi e i prodotti offerti. L’industria automotive è influenzata dalla situazione geopolitica mondiale.
La Cina ha aumentato significativamente le proprie esportazioni di autovetture elettriche in Europa, grazie agli investimenti massicci degli anni scorsi e al supporto del governo cinese per l’elettrificazione.
In reazione ai dazi introdotti dall’Unione Europea, secondo i professionisti PwC i produttori e i componentisti cinesi accelereranno il percorso di localizzazione anche attraverso l’acquisizione di player o asset italiani ed europei.
Gli obiettivi di emissioni di carbonio per rispettare le normative e soddisfare le richieste dei consumatori saranno sempre più al centro delle aziende del settore, anche tramite la revisione dei portafogli e la cessione di attività non in linea con i propri target di sostenibilità.
Business Services
Negli ultimi 6 mesi il numero dei deals nel settore Business Services è diminuito a livello mondiale (-24%). Scenario diverso in Italia, dove il numero di operazioni è cresciuto dell’8% e si rilevano prospettive positive legate alla trasformazione digitale che porterà le aziende a investire, anche attraverso operazioni di M&A, per crescere in modo sostenibile sul medio e lungo periodo.
Le aziende più grandi investiranno principalmente in partnership con società tecnologiche per disporre di strumenti innovativi e nell’espansione di attività, sia in termini di mercati serviti che di prodotti e servizi offerti, a valle di un’accurata revisione strategica del proprio portafoglio.
Tra le tecnologie più adottate nei Business Services spiccano cloud, intelligenza artificiale (AI), data center, soluzioni per l’analisi dei big data, managed IT services, consulenze ingegneristiche che si occupano di test, ispezioni e certificazioni, Progressive Web Apps (PWA) e Robotic Process Automation (RPA).
Secondo PwC, i grandi player cercheranno economie di scala e focalizzeranno la propria attenzione sulla riduzione del costo del lavoro, grazie alla tecnologia, creando piattaforme multiservizio internazionali.
I piccoli operatori, più in difficoltà a investire, cercheranno di offrire servizi di nicchia di alta qualità e country-specific e punteranno su operazioni di roll-up o alleanze strategiche per effettuare investimenti tecnologici congiunti. La capacità di attrarre lavoratori altamente specializzati sarà fondamentale per guidare la trasformazione digitale, spingendo le aziende ad acquisire nuove competenze mediante acqui-hire deals, oltre che a gestire in modo attento i programmi di retention e pensionamento del personale.
Industrial Manufacturing
Nel primo semestre 2024 i volumi dell’attività M&A nel settore Industrial Manufacturing italiano sono diminuiti del 14%, in modo più contenuto rispetto allo scenario mondiale (-19%), grazie ai deals domestici di dimensioni ridotte, meno influenzati dalle tensioni geopolitiche e dai problemi di financing.
Per i restanti mesi dell’anno PwC attende prospettive di miglioramento, spinte dalla riduzione dei tassi di interesse e da investimenti più marcati da parte dei fondi di Private Equity.
I cambiamenti del mercato industriale spingeranno gli investimenti aziendali in nuove tecnologie, anche tramite M&A, per l’implementazione di AI, machine learning, robotica, stampa 3D e smart factory, con l’obiettivo di aumentare l’efficienza dei processi produttivi, migliorare i margini e ampliare l’offerta.
Il perdurare dei conflitti geopolitici porterà le aziende a diversificare, per quanto possibile, la supply chain, a valutare le possibilità di near e off-shoring, oltre che a stringere strategic alliances e joint venture per assicurarsi le materie prime e la componentistica essenziale.
PwC attende un ulteriore aumento dei carve-out nel 2024 con la cessione di business non core e asset meno performanti, che potranno a loro volta essere acquisiti da società di piccole-medie dimensioni per espandere la propria presenza a livello internazionale e ottenere economie di scala.
La decarbonizzazione e i fattori ESG si confermeranno centrali nel razionale dei prossimi deals, non solo per motivi di compliance normativa ma anche per la creazione di valore delle società.
In particolare, nel settore industriale cresce la sostituzione di alcuni materiali (per esempio i metalli) con materie prime più sostenibili, come i biopolimeri, il nylon riciclato e imballaggi a base di fibre eco-compatibili.
a cura di Stefano Belviolandi
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