Il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso ha confermato il completo utilizzo del piano Transizione 5.0 durante il Forum in Masseria. Le imprese saranno più tranquille ora?
Il piano Transizione 5.0 sarà pienamente utilizzabile dalle imprese prima di Ferragosto. «La piattaforma è pronta ed entro la metà di agosto sarà pienamente utilizzabile dalle imprese. Si tratta del primo piano europeo che lega due transizioni: ecologica e digitale».
Transizione 5.0: primo piano europeo che assomma green e digitale
Si tratta del «primo piano europeo che spinge le imprese a innovarsi sia nella digitalizzazione, come con Industria 4.0, sia nell’efficientamento energetico attraverso l’uso di tecnologie green per l’autoconsumo industriale. Sono 13 miliardi di euro da utilizzarsi tra il 2024 e il 2025». Il ministro Urso sottolinea come il decreto in esame sarà retroattivo al 1 gennaio 2024.
Il piano Transizione 5.0 utilizzabile da tutte le imprese senza distinzione
Un’altra novità rispetto al piano Industria 4.0 è, secondo il ministro Urso, il superamento, a fatica, di alcuni paletti europei e, a differenza di Industria 4.0, «le risorse del piano Transizione 5.0 sono utilizzabili da tutte le imprese in ogni settore produttivo, anche quello agricolo, senza differenza di dimensione o settore, appunto».
Parte delle risorse del piano Transizione 5.0 destinate alla formazione
Terza novità sono le competenze. Il ministro Urso annuncia che, rispetto al piano Industria 4.0, le imprese che aderiranno al piano 5.0 potranno utilizzare fino a un massimo del 10% delle risorse beneficiate al fine di provvedere alla formazione del proprio personale che si dovrà cimentare con l’utilizzo dei nuovi macchinari.
È quanto ha sottolineato il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, intervenendo al Forum in masseria svoltosi durante lo scorso fine settimana.
Nel frattempo, continua la telenovela sul piano Transizione 5.0.
L’attuale iter del provvedimento Transizione 5.0
Dopo aver avuto l’ok dal ministero del tesoro e ambiente, il decreto attuativo al piano è al vaglio della Corte dei conti, dopo essere stato visto dalla Commissione Europea che ha alleggerito le maglie su alcuni aspetti.
Le preoccupazioni delle imprese
Tuttavia, dietro a tutte queste attese e ‘operazioni a rate’ ci sono le aziende che aspettano. È un’attesa che dura da parecchi mesi e, nonostante le rassicurazioni sulle tempistiche e sulla bontà dell’operazione, le imprese sono allarmate o sul piede di guerra.
Già perché la piattaforma GSE non è ancora aperta e, c’è quasi da scommettere che, quando il decreto attuativo sarà completamente operativo, i problemi che si verificheranno per le aziende e i consulenti saranno notevoli.
Al di là di quanto dichiarato dal ministro Urso, le imprese sono nel panico e non l’aiuterà di certo, dato che ad agosto molte di esse chiudono l’attività per la pausa estiva.
a cura di Stefano Belviolandi
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