Orchestra apre la sua prima sede all’estero

L’espansione internazionale è sostenuta dai partner che l’azienda supporta nei progetti Industria 4.0 dei loro clienti.

Continua la crescita di Orchestra che, dopo aver superato i 500 clienti in Italia, accelera il suo processo di espansione internazionale, aprendo la sua prima sede per il mercato internazionale nell’area di Stoccarda, uno dei distretti storicamente più importanti per l’industria manifatturiera, non solo europea.

«È un processo avviato poco prima dello scoppio della pandemia e del conseguente lockdown – ha spiegato Guido Colombo, amministratore delegato dell’azienda – che quest’anno è ripartito fortemente sostenuto anche dai nostri partner costruttori di macchine, sistemi e sottosistemi per il manifatturiero, che adottano e rivendono la nostra tecnologia per dare gambe ai progetti Industria 4.0 dei loro clienti».

Le tappe di questa crescita sono incalzanti. Orchestra nasce nel 2016 a Torino presso I3P, Incubatore del Politecnico, per sviluppare soluzioni Industria 4.0 per interconnettere le officine e le macchine con i sistemi informatici di cui l’azienda già dispone. Nel 2019 lancia Retuner, il brand dei propri prodotti per l’interconnessione, il monitoraggio e il controllo delle macchine, nonché per la completa gestione di tutti i processi di produzione, sia nel manifatturiero discreto che di processo. Nel 2021 con lo SmartEdge4.0 Next Generation sviluppa l’offerta di nuovi servizi di prossimità a supporto degli operatori bordo macchina ed avvia la propria strategia per soluzioni di Industria 5.0.

«Nonostante l’instabilità dei mercati – ha proseguito Colombo – le previsioni di crescita sono ottimistiche grazie anche ai segnali di interesse che ci arrivano dagli Stati Uniti. L’8-10 novembre siamo alla FabTech North America ad Atlanta con il nostro partner Nadella per consolidare i contatti e le relazioni avviate negli ultimi mesi».

Con le ultime evoluzioni della suite di prodotti Retuner, Orchestra va oltre Industria 4.0 e traguarda il nuovo paradigma di Industria 5.0, in cui alla digitalizzazione della fabbrica si aggiunge la creazione di nuovi prodotti e servizi digitali per gli addetti in stabilimento.

Con l’approccio Industria 5.0 la tecnologia si mette a disposizione del lavoratore per guidarlo e formarlo in base alle proprie esigenze. La produzione diventa realmente sostenibile, perché l’utilizzo delle tecnologie digitali contribuisce a generare economie, ridurre gli sprechi, governare e ottimizzare i processi di produzione, o controllare i consumi energetici, per fare solo alcuni esempi. La capacità produttiva e i processi risultano adattabili e flessibili, rendendo la fabbrica resiliente, capace di far fronte a eventi avversi di scala globale come pandemie, catastrofi naturali, cambiamenti geopolitici.

calendar_month

a cura di Loris Cantarelli