Piano Transizione 5.0 al rallentatore: troppo complesso e oneroso

Il piano Transizione 5.0 va a rilento. Dal palco della BI-MU sono stati quasi unanimi i pareri degli imprenditori sentiti: regole troppo complesse che fanno propendere per Industria 4.0.

Non è ancora il caso di parlare di flop per quanto riguarda il piano Transizione 5.0 ma nemmeno di effetto ‘wow’.

Un piano partito in ritardo e, al momento, non sta portando i frutti sperati. Il primo banco di prova è stata la recente BI-MU, la biennale della macchina utensile, durante la quale The Next Factory ha avuto modo di parlare con i costruttori di impianti, raccogliendo umori e sensazioni anche su questo fronte.

Il quadro non è stato stimolante. Timidi segnali verso un’apertura alla normativa ritenuta molto complessa da decifrare: si tenga conto che la circolare operativa rilasciata a metà agosto 2024 consta di 192 pagine.

Al momento pochissimi progetti 5.0 sono decollati e tra gli stand BI-MU sono stati davvero pochi coloro i quali hanno sostenuto di aver iniziato l’iter di avvio alla richiesta dei benefici.

Sono 6,3 miliardi di fondi messi a disposizione in termini di credito d’imposta ma, a quanto risulta a The Next Factory, si è ancora ben lontani da qualsiasi roseo andamento.

Molti clienti del settore preferiscono ancora andare sul meno redditizio, ma sicuro, incentivo della 4.0 che almeno un 20% di credito lo ottengono con più facilità rispetto alla normativa 5.0 definita a gran voce complessa e onerosa, dato l’approccio a consulenti per le certificazioni ex ante ed ex post ed è ritenuta complessa anche sul calcolo dei risparmi energetici.

Insomma, di ‘carne al fuoco’ ce n’è ma di progetti concreti non ce ne sono, se non sulla carta.

Fatto è che, proprio sul Sole 24 Ore, durante i giorni della manifestazione, le regole di Transizione 5.0 sono complicate e, riprendendo il discorso di Barbara Colombo, AD Ficep, «servirebbe un tavolo immediato di semplificazione per agevolare i percorsi delle imprese», spiega Il Sole 24 Ore. E aggiunge il quotidiano «Sulla piattaforma Gse i progetti arrivano per ora con il contagocce ed emblematico in questo senso è il sondaggio flash fatto pochi giorni fa tra gli oltre 20 imprenditori del consiglio di Ucimu, dove nessuno ha segnalato ordini 5.0 già conclusi».

calendar_month

a cura di Stefano Belviolandi