Pmi italiane ancora poco inclini alla formazione

Solo il 15% delle Pmi italiane valuta regolarmente le competenze del personale per progettare la formazione, mentre il 40% non ha abbastanza tempo da dedicare alla formazione durante il turno lavorativo. Sono i due tra i principali highlight dell’Osservatorio Innovazione Digitale nelle PMI del Politecnico di Milano.

Formazione, formazione e ancora formazione, ma quanto è sentita nelle aziende italiane? Quanto nelle Pmi? Ancora troppo poco.

Solo il 15% delle Pmi italiane valuta regolarmente le competenze del personale per progettare la formazione, mentre il 40% dichiara di non avere abbastanza tempo da dedicare alla formazione durante il turno lavorativo.

Sono i due tra i principali highlight dell’Osservatorio Innovazione Digitale nelle PMI del Politecnico di Milano, da cui emerge che la formazione è la leva strategia per la crescita delle aziende.

Trova così ulteriore conferma il modello di Gility, la learning technology company nata su iniziativa di CDP Venture Capital Sgr in joint venture con Bper Banca che si pone come punto di riferimento unico per le imprese italiane, dalle Pmi alle grandi organizzazioni, integrando a una piattaforma tecnologica semplice e intuitiva, consulenza specializzata.

La ricerca del Politecnico sulla formazione

Secondo la ricerca sulla formazione dell’Osservatorio Innovazione Digitale nelle Pmi solo 15% delle PMI valuta regolarmente le competenze del personale.

Le difficoltà più riscontrate dalle imprese che non erogano formazione o che si limitano a iniziative di affiancamento sono relative all’impatto della formazione sulla giornata di lavoro (il 40% dichiara di non avere abbastanza tempo da dedicare alla formazione durante il turno lavorativo) o alla mancanza di una struttura organizzativa adeguata (nel 32% dei casi).

In questo contesto, che mette in luce le difficoltà delle aziende a definire percorsi di apprendimento strutturati per garantire il potenziamento delle competenze dei dipendenti, Gility è il primo progetto di sistema italiano mirato a diffondere una nuova cultura della formazione, accompagnando le aziende e semplificando l’accesso agli strumenti per finanziarla.

La consulenza di Gility, inoltre, aiuta le imprese a formare i collaboratori su 4 aree strategiche: hard skill, soft skill, competenze digitali (dall’intelligenza artificiale alla cybersecurity) e su tutto l’ambito normativo, come la formazione obbligatoria su salute e sicurezza. Inoltre, aiuta le aziende ad orientarsi, identificare e attivare le opportunità di formazione finanziata come bandi, incentivi e fondi interprofessionali.

I mosaici multigenerazionali nelle aziende

Oltre alla necessità di semplificare l’accesso alla formazione, come sottolineato dalla ricerca, per maturare le giuste competenze, far fronte ai rapidi cambiamenti di mercato e governare tecnologie sempre più pervasive, le aziende si trovano oggi a dover gestire anche complessi mosaici multigenerazionali.

Secondo l’indagine di Gility “La formazione nel mosaico generazionale”, condotta nel 2024 su un campione di responsabili e direttori delle risorse umane, del learning & development e altri business leader di 150 aziende italiane, le imprese italiane non possono più ignorare il complesso intreccio generazionale, che costituisce il loro capitale umano e definisce un approccio al lavoro e priorità differenti.

Se i dipendenti junior, ad esempio, mostrano un chiaro interesse per l’apprendimento dai colleghi più esperti (l’89,7% di loro risulta d’accordo), emerge una forte resistenza da parte dei senior nel ricoprire il ruolo di mentori.

Il 92,3% dei rispondenti registrano nelle loro aziende la mancata disponibilità e apertura alla condivisione di esperienze con i giovani, evidenziando la necessità di programmi che incoraggino una cultura della condivisione, e che valorizzino il ruolo dei senior come custodi del know-how aziendale.

Inoltre, se è ormai assodato che il work-life balance sia una priorità per le nuove generazioni, i dati raccolti evidenziano come questo sia un elemento fortemente preponderante.

Infatti, il 44,9% dei giovani, nelle aziende intervistate, considera l’equilibrio tra vita lavorativa e personale l’aspetto prioritario del proprio percorso professionale, seguiti dalla crescita professionale (29,5%), retribuzione e benefici (16,7%) e cultura aziendale inclusiva (9%).

La formazione, leva strategica per la crescita delle aziende

L’urgenza di cambiare approccio

Simone Maggi, CEO e cofondatore di Gility, ha commentato: «Quanto emerge dalla ricerca sulla formazione dell’Osservatorio del Politecnico di Milano insieme alla nostra indagine, è un chiaro richiamo all’urgenza di cambiare approccio alla formazione. Oggi tutte le imprese, indipendentemente dalla loro dimensione, devono abbracciare una cultura formativa che non sia solo obbligo ma che sia considerata come vera leva strategica. Formare significa rendere le persone più competenti e rapide nello svolgimento dei propri compiti, anche grazie all’adozione di strumenti digitali innovativi, liberando tempo prezioso che può essere dedicato alla sfera personale. Questo non solo migliora l’efficienza, ma fa sentire i dipendenti parte integrante di un progetto aziendale che crede in loro, rafforzandone il commitment verso la mission aziendale».

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a cura di Stefano Belviolandi