Le parole di Stefano Rebattoni, vicepresidente di Assolombarda con delega a Transizione digitale e Innovazione tecnologica, sugli investimenti.
«Per sviluppare l’IA occorre sostenere gli investimenti delle imprese». Sono queste le parole di Stefano Rebattoni, vicepresidente di Assolombarda con delega a Transizione digitale e Innovazione tecnologica riguardo al tema dell’IA (Intelligenza Artificiale), durante un recente convegno.
Rebattoni ha segnalato il recente Lombardia Digital Summit dedicato al confronto sullo stato dell’arte dell’innovazione e della trasformazione digitale e sulle politiche di innovazione promosse nei territori della Regione Lombardia, con in particolare i recenti dati dell’Osservatorio Artificial Intelligence del Politecnico di Milano, di cui Assolombarda è partner, per avviare una riflessione sul tema dell’IA in Italia.
Gli investimenti in IA non mancano ma…
«Partendo dal grado di adozione – ha scritto Rebattoni – nell’ultimo quinquennio, si è assistito a un rilevante incremento della quota di mercato dell’IA, fino a raggiungere, lo scorso anno, la cifra record di 760 milioni di euro, con una crescita del 52%. L’entusiasmo crescente sulla tecnologia ha incoraggiato, del resto, nuovi investimenti: circa 2 grandi aziende su 3 hanno discusso, in questi anni, di applicazioni di Generative AI e tra queste 1 su 4 ha avviato una sperimentazione. Tuttavia, come spesso accade, le grandi imprese e le PMI italiane dimostrano di viaggiare “a due velocità”: da un lato oltre 6 grandi aziende su 10 hanno già avviato almeno un progetto di IA, dall’altro tra le PMI, la percentuale di adozione si ferma al 18%».
La digitalizzazione chiede investimenti in digitalizzazione e personale
In questo quadro sintetico, il vicepresidente ha spiegato: «A ostacolarne l’utilizzo, concorrono l’assenza di risorse adeguate legate alla digitalizzazione dell’impresa e del suo personale. Superare queste barriere è più che mai necessario: ci confrontiamo, oggi, con un contesto digitalizzato e connesso; un nuovo paradigma per una manifattura flessibile, intelligente e sostenibile. In quest’ottica, all’interno delle attività che afferiscono alla delega assegnatami in Assolombarda, è stato avviato un gruppo di lavoro dedicato che, sin dai suoi esordi, si è impegnato con l’obiettivo di aiutare le aziende a decifrare il ruolo di queste nuove tecnologie e a comprendere in che modo esse possano aiutarci a migliorare l’operatività quotidiana e il business».
Occuparsi di IA significa oggi, ha proseguito Rebattoni, «definire nuovi equilibri economici e geopolitici e non solo “normazione”. Parafrasando il presidente Alessandro Spada, “l’Europa finora si è posta come leader globale della regolamentazione, ma non dello sviluppo di innovazioni e tecnologie, scegliendo per sé di fatto la posizione di arbitro e non di giocatore”. È indubbiamente positiva l’attenzione riservata dall’UE all’AI Act; allo stesso modo, dobbiamo evitare che la burocratizzazione e i relativi costi disincentivino lo sviluppo di questa tecnologia tanto importante per lo sviluppo industriale».
Ma non soltanto: «Come Paese, abbiamo bisogno di rendere operativa la Strategia italiana per l’IA (2021), guardando positivamente al metodo tedesco. Lo scorso novembre 2023, Berlino ha infatti lanciato un piano di azione a supporto di nuove iniziative legate a ricerca, sviluppo e applicazione dell’IA. Nello specifico, con una dotazione di oltre 1,6 miliardi di euro, promuoverà ulteriori misure di finanziamento per iniziative focalizzate sull’IA. Del resto, per sviluppare l’IA occorre sostenere gli investimenti delle imprese, soprattutto quelli operati dalle più piccole e promuovere un adeguamento del capitale umano. Per dare seguito alla quinta rivoluzione industriale, occorre una transizione anche sul versante delle competenze».
a cura di Redazione
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