La manutenzione periodica del materiale rotabile e della rete è essenziale per la sicurezza del trasporto ferroviario.
La manutenzione periodica del materiale rotabile e della rete è essenziale per la sicurezza del trasporto ferroviario. Gli operatori si affidano ai sensori weCat3D, soluzione che consente di effettuare misurazioni precise e affidabili e, quindi, interventi di manutenzione mirati su rotaie, massicciate e ruote dei vagoni.
Garantire la sicurezza delle reti ferroviarie e quindi di passeggeri e lavoratori è un fattore imprescindibile e di estrema importanza. Per farlo, sono necessari interventi di manutenzione costanti e regolari. Per svolgere questi servizi in modo affidabile e sicuro, gli operatori di rete si devono affidare alla migliore tecnologia disponibile, come i sensori weCat3D di wenglor sensoric, dispositivi che consentono di rilevare profili 2D/3D con precisione micrometrica.
Per ricreare modelli 3D precisi di quanto sottoposto al loro controllo, i sensori weCat3D sfruttano il principio della triangolazione laser. Durante la misurazione viene generata una nuvola di punti che, rielaborata via software, consente di ricostruire un accurato modello 3D, che restituisce tutte le informazioni sulle condizioni delle superfici sottoposte a rilevamento: binari, massicciate e ruote. I sensori weCat3D possono operare anche su treni in movimento, essendo in grado di effettuare misurazioni ad una frequenza di 6.000 Hz con una risoluzione massima di 2,0 µm lungo l’asse Z.
Le rilevazioni effettuate tramite questo metodo hanno una doppia utilità: innanzitutto individuano esattamente i punti dove è necessario effettuare interventi mirati; secondariamente, con un secondo rilevamento è possibile fornire la prova dell’avvenuta manutenzione. I sensori possono essere montati su più tipologie di vetture: sui classici carri gialli di manutenzione della rete, ai lati della massicciata per rilevare i profili di usura delle ruote, e addirittura sui treni ad alta velocità.
Oltre ai sensori, il sistema di rilevamento si compone di un software di elaborazione che risiede su un IPC (PC Industriale), il quale riceve i dati tramite interfacce di comunicazione standard. Per quanto riguarda l’applicativo, agli utenti è lasciata la più ampia libertà di scelta: può essere impiegato LabView così come Matrox Imaging, con la possibilità di utilizzare anche le librerie di elaborazione delle immagini HALCON. In alternativa, è possibile sviluppare un proprio software applicativo mediante un SDK (Software Development Kit) che viene offerto da wenglor gratuitamente insieme ai sensori. Di norma, i parametri relativi al modello 3D ricostruito sotto forma di nuvola di punti vengono resi disponibili ad un PLC di livello superiore, al quale vengono poi affidati ulteriori azioni.
Tra le principali caratteristiche dei sensori, il modulo di integrazione GigE Vision standard, la CPU integrata senza necessità di controller aggiuntivo Display OLED, la vasta libreria di programmi per collegamenti a software esterni, il Kit di sviluppo (SDK) scaricabile gratuitamente, le comunicazioni RS422 – encoder TTL e HTL, l’interfaccia Ethernet TCP/IP 100 Mbit/s – 1 Gbit/s, la semplicità di configurazione con funzione di memorizzazione, la disponibilità di due serie: MLSL e MLWL – 4 classi laser selezionabili: 1, 2M, 3R, 3B, 16 diversi campi di misurazione, gli algoritmi ottimizzati anche per superfici nere e lucide, da 3,6 a 12 milioni di punti al secondo, l’elaborazione del segnale in tempo reale tramite la tecnologia FPGA integrata, il web server integrato per operazioni di configurazione e analisi, l’elevata affidabilità in caso di variazioni di colore e luce ambientale.
Le diverse applicazioni dei sensori weCat3D di wenglor sono evidenziate nel filmato qui sotto:
a cura di Loris Cantarelli
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