Gefran, un sensore di posizione a tecnologia magnetostrittiva

La soluzione ideale quando sono richieste massima precisione e ripetibilità della misurazione.

La soluzione ideale quando sono richieste massima precisione e ripetibilità della misurazione.

Gefran, multinazionale italiana, specializzata nella progettazione e produzione di sistemi e componenti per l’automazione e il controllo dei processi industriali, ha lanciato alla recente Hannover Messe il nuovo sensore magnetostrittivo HyperWave. Un’occasione ideale per presentare la gamma completa di trasduttori di posizione senza contatto Gefran a un vasto pubblico internazionale del comparto automazione.

Il sistema di rilevamento assicura una ripetibilità di lettura del centesimo di millimetro, con un errore di non linearità molto basso ovvero dello 0,01%/FS e una risoluzione inferiore a 0,5 µm, operando anche a temperature estreme da –30 a + 90 °C. L’amplificazione del segnale dell’elemento primario, di 15 volte superiore rispetto ai modelli tradizionali, rende immune il trasduttore senza contatto ai tipici campi elettromagnetici presenti nell’industria, garantendone un funzionamento preciso e continuo nel tempo. In dettaglio, HyperWave vanta un’elevata resistenza alle vibrazioni (15g, da 10 a 20.000 Hz) e agli choc meccanici (100g e 11ms con singolo colpo). Infine, l’involucro completamente impermeabile assicura un grado di protezione IP67, concorrendo a rendere questo sistema ideale per impieghi in ambienti industriali gravosi.

La superiore durata di funzionamento è, insieme all’assenza di manutenzione, uno dei punti di forza della nuova soluzione rispetto a sistemi di misurazione tradizionali. In virtù della tecnologia magnetostrittiva, la posizione viene individuata dall’interazione tra due campi magnetici: il primo generato elettricamente lungo tutto il trasduttore interagisce con il secondo, costituito da un cursore – con design a slitta o flottante – dotato di magnete permanente. L’eliminazione del contatto meccanico rende il sistema praticamente immune all’usura, riducendo in modo sensibile i fermi macchina.

Una gamma completa che si declina in due macrocategorie: WP (Profile Magnetostrictive Position Transducer) con meccanica a profilo per il montaggio tramite staffe direttamente sulla struttura da misurare e WR (Rod-style Magnetostrictive Position Transducer) con meccanica a stelo da 10 mm in acciaio inox AISI 316L, prevalentemente installata all’interno di cilindri oleodinamici con pressioni d’esercizio fino a 350 bar, per rilevare in tempo reale la posizione del pistone. I trasduttori con stelo WR possono anche essere utilizzati come misuratori del livello dei serbatoi, grazie al cursore a galleggiante magnetico. Entrambe le categorie sono disponibili in tre opzioni diverse: General, con corsa fino a 1500 mm, Plus fino a 2500 mm e Advanced fino a 4000 mm.  In aggiunta, sono disponibili le versioni speciali MK4-C e MK4-P, che possono rilevare in contemporanea fino a 4 posizioni indipendenti sullo stesso trasduttore, in virtù di un microprocessore utilizzato per il rilevamento della posizione dei diversi cursori e per l’autodiagnosi del trasduttore stesso. Le uscite disponibili sono di tipo analogico in corrente/tensione, SSI e nei principali bus di campo, quali Profinet, Profibus e CANopen, con una frequenza di aggiornamento di lettura della posizione pari a 1 kHz, ovvero oltre mille volte al secondo, per una lettura puntale con il massimo grado di ripetibilità.

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a cura di Loris Cantarelli