SpaceX lancia sistemi per il rilascio di microsatelliti costruiti da CRP Technology

Obiettivo raggiunto per Alba Cluster 3 & 4, la missione spaziale che ha battuto il record di numero di microsatelliti coinvolti in una missione spaziale. I PocketQube erano integrati in 5 sistemi di rilascio, interamente stampati in 3D da CRP Technology nel materiale composito Windform XT 2.0.

Obiettivo raggiunto per Alba Cluster 3 & 4, la missione spaziale che ha battuto il record di numero di microsatelliti coinvolti in una missione spaziale. I PocketQube erano integrati in 5 sistemi di rilascio, interamente stampati in 3D da CRP Technology nel materiale composito Windform XT 2.0.

Lo scorso 13 gennaio 2022, 13 microsatelliti PocketQube sono stati lanciati nello spazio dal razzo Falcon 9 come parte della missione Transporter-3 di SpaceX, che ha coinvolto in tutto 105 satelliti di diverse dimensioni. I 13 microsatelliti PocketQube erano integrati in 5 deployer stampati in 3D, ideati e creati da Alba Orbital che ha organizzato anche la preparazione al lancio, denominata Missione Alba Cluster 3 & 4. I deployer sono stati realizzati in Italia dalla modenese CRP Technology, usando la tecnologia Powder Bed Fusion/Sinterizzazione Laser Selettiva e nel materiale caricato fibra di carbonio Windform XT 2.0.

Il decollo di Falcon 9 è avvenuto dallo Space Force Station di Cape Canaveral in Florida (USA) alle 16:25 (ora italiana). Una volta raggiunta l’orbita bassa, e dopo essersi separati da Falcon 9, i deployer in Windform hanno rilasciato i microsatelliti, che a loro volta hanno iniziato a mandare segnali sulla terra.

Franco Cevolini, CEO e direttore tecnico di CRP Technology, ha dichiarato: «Mi congratulo con Alba Orbital e con tutti i team che hanno partecipato alla missione; è stato un duro e faticoso lavoro, ma ne è valsa la pena. Giovedì 13 gennaio 2022 abbiamo segnato una nuova pietra miliare nel mondo dei nano e microsatelliti: siamo molto orgogliosi di farne parte, e di essere fornitori di materiali e tecnologie collaudate per l’integrazione e il lancio nello spazio. Il successo della missione dimostra ancora una volta l’efficacia e il valore dei materiali Windform per applicazioni mission-critical e ad alte prestazioni. Il successo della missione di SpaceX e di Alba Orbital è un ulteriore segnale del fatto che realizzare dei deployer in stampa 3D e materiale composito non è più un’operazione prototipale una tantum, ma un vero e proprio collaudato settore industriale, sia per CRP Technology che per CRP USA, l’azienda partner che ha inaugurato questo segmento con la realizzazione dell’innovativo deployer TuPOD, rilasciato qualche dalla Stazione Spaziale Internazionale».

A oggi Transporter-3 è la missione con il più nutrito numero di microsatelliti coinvolti, e il primo dispiegamento di PocketQube per il vettore Falcon-9. Alcuni dei PocketQube rilasciati dai deployer in Windform hanno inaugurato alcuni primati:

Unicorn-2A, 2D & 2E sono i primi satelliti per l’osservazione della Terra di Alba Orbital, progettati per fornire il set di dati della Terra con la più alta risoluzione notturna;

1p Pion-BR1 è il primo satellite sviluppato da una start-up brasiliana;

1p Grizu-263a è il primo pico-satellite della Turchia ad essere lanciato in orbita, è stato progettato e costruito dal team studentesco Grizu-263 Uzay Takımı.

Tartan-Artibeus -1 è il primo nanosatellite di orbit edge computing intermittente senza batterie a bordo della missione Transporter-3. Questo progetto open source è stato sviluppato presso la Carnegie Mellon University.

Gli altri PocketQube coinvolti nella missione sono:

2 p MDQube-SAT1, il PocketQube sviluppato dall’argentina Innova Space per missioni IoT;

2p Unicorn-1, un altro PocketQube di Alba Orbital, il cui design è stato realizzato in collaborazione con l’ESA (European Space Agency);

1,5 p Hades & Easat, PocketQubes gemelli sviluppati in Spagna da AMSAT-EA e Hydra Space. Sono stati progettati per comunicazioni satellitari tra radioamatori tramite un transponder 145/435 MHz;

2p Sattla-2A & 2B, PocketQube realizzati con progetto open source dell’Università di Ariel in Cisgiordania. Utilizzano schede WiFi per collegamenti a lungo raggio, capaci di trasmettere video per oltre 600 km in LOS (Line Of Sight, linea di vista);

3p Delfi-PQ,un PocketQube sviluppato nei Paesi Bassi da TU Delft | Aerospace Engineering. È stato realizzato per una missione dimostrativa con il radiotelescopio LOFAR e riflettore.

Nella spiritosa foto in alto, il CEO Tom Walkinshaw di Alba Orbital durante la fase di integrazione dei PocketQube nei deployer stampati da CRP Technology nel materiale Windform XT 2.0. Nella foto qui sotto, il deployer AlbaPod 2.0 realizzato in stampa 3D, su tavola vibrante durante la certificazione pre-volo (entrambe su cortesia Alba Orbital).

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a cura di Redazione