In una demo come combinare le stazioni di lavoro modulari e potenzialità della simulazione virtuale, a ribadire il focus sulla convergenza OT/IT senza prescindere dall’uomo.
Una produzione flessibile e interconnessa con l’uomo al centro della smart factory, attraverso la collaborazione robotica e la virtualizzazione. Su questo punto si è concentrata la testimonianza del flexible manufacturing di Omron a SPS 2024, la fiera per l’industria intelligente, digitale e sostenibile del comparto manifatturiero italiano in programma alle Fiere di Parma lo scorso 28-30 maggio 2024.
L’azienda di automazione industriale, presente con una demo che dispiegava tutte le proprie tecnologie chiave (dalla visione artificiale alla robotica mobile, collaborativa e fissa), ha declinato la sua dimostrazione nel paradigma dell’HMLV (High-Mix Low-Volume) Manufacturing, mostrando come l’esigenza di realizzare lotti più piccoli e molto più personalizzati (con packaging diversificati per mercati e utenze) si sposi a logiche modulari dove l’uomo rimane centrale.
Grazie alla collaborazione tra Omron e Dassault Systèmes, è stato inoltre possibile dimostrare funzionalità all’avanguardia come la simulazione dei percorsi del robot e la progettazione di nuovi flussi di lavoro, realizzate con la piattaforma 3DExperience, per raggiungere alti livelli di flessibilità ed efficienza.
Una demo “dove si può camminare”
3 stazioni di lavoro fisse, connesse da 2 robot mobili, costituivano la prima area della demo. Dopo un primo passaggio con un robot collaborativo dotato di sensore a visione 3D serie FH-SMD (in grado di riconoscere dei pezzi meccanici alla rinfusa, prelevarli e disporli in maniera ordinata su un vassoio), un robot mobile prendeva il vassoio di pezzi ordinati e lo trasportava alla successiva fase di lavorazione: il controllo visivo di qualità realizzato dai più recenti robot SCARA, in grado di definire se il pezzo è idoneo o se presenta difettosità e va quindi scartato. È la simulazione dell’inbound della merce da un magazzino di materie prime o di semi lavorati verso una linea produttiva, in un’ottica modulare e altamente riconfigurabile.
Il virtuale a supporto di decisioni umane
Al “gemello digitale” o Virtual Twin è stata poi dedicata una seconda area dello stand, sviluppata grazie alla collaborazione con Dassault Systèmes, per illustrare i vantaggi della simulazione virtuale e della convergenza OT/IT in termini di pianificazione, ottimizzazione ed efficienza.
In particolare, la dimostrazione si è concentrata sulle capacità di Virtual Line Development e Virtual Commissioning. Mentre nel primo caso le linee di produzione si possono pianificare in anticipo in 3D sulla piattaforma 3DExperience (verificando che le nuove macchine e i robot mobili si adattino al layout e siano posizionati in modo ottimale), nel secondo i flussi di lavoro possono essere simulati virtualmente in anticipo e si possono testare diversi scenari prima della messa in funzione fisica, così da creare una reale connessione tra modello virtuale e modello reale ottimale.
Un’Industria 5.0 collaborativa
In questo modo, Omron e Dassault Systèmes hanno dimostrato il potenziale della digitalizzazione del flexible manufacturing, per un nuovo paradigma produttivo in grado d’integrare produzione avanzata, collaborazione uomo-macchina, flessibilità e sostenibilità.
a cura di Redazione
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