Stellantis cede Comau, nell’aria la golden power sull’operazione

La maggioranza delle azioni Comau detenute da Stellantis passano al fondo di investimenti One Equity Partners. Nell’aria svetta l’ipotesi di una golden power a tutela degli interessi nazionali.

Stellantis vende Comau al fondo di investimenti internazionale One Equity Partners.

Non sono noti i termini di questa cessione, si sa solo che il fondo in questione diventerà azionista di maggioranza in Comau.

Tuttavia, a livello governativo, si sta valutando la golden power. Si tratterebbe di una mossa che potrebbe essere utilizzata al fine di porre fine a una operazione che potrebbe ledere l’interesse nazionale.

Che cosa è la golden power?

Una sorta di poteri speciali (golden power) come, per esempio, la facoltà di dettare specifiche condizioni all’acquisito di partecipazioni, di porre il veto all’adozione di determinate delibere societarie e di opporsi all’acquisto di partecipazioni. L’obiettivo del provvedimento è di rendere compatibile con il diritto europeo la disciplina nazionale dei poteri speciali del Governo, che si ricollega agli istituti della “golden share” e “action spécifique” – previsti rispettivamente nell’ordinamento inglese e francese – e che in passato era già stata oggetto di censure sollevate dalla Commissione europea e di una pronuncia di condanna da parte della Corte di giustizia UE.

Un’operazione già prevista

Secondo una nota congiunta delle società si evince che l’operazione fa parte di un accordo strategico stipulato durante la fusione tra le ex FCA e Groupe PSA nel gennaio 2021 da cui nacque Stellantis.

«Per oltre 50 anni, Comau si è costantemente dimostrata capace di trasformare il suo business, la sua tecnologia e il suo approccio all’innovazione», ha dichiarato Pietro Gorlier, CEO di Comau. «Questa operazione è coerente con il piano strategico di Comau, che mira a espandere il suo business oltre il settore automobilistico e a orientarsi verso la crescita della domanda globale nel campo dell’automazione industriale. Consentirà inoltre di consolidare la forte posizione dell’Azienda come leader internazionale nel suo settore, mantenendo solide radici italiane».

A seguito della cessione al fondo di investimenti, l’Executive Chairman Alessandro Nasi e il CEO Pietro Gorlier manterranno le rispettive posizioni, così come il resto del management.

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a cura di Stefano Belviolandi