“The Next Factory” incontra Francesco Raimondi, CEO di Value Target, per parlare del bando “Tech Fast Lombardia” e delle agevolazioni per le PMI che…
“The Next Factory” incontra Francesco Raimondi, CEO di Value Target, per parlare del bando “Tech Fast Lombardia” e delle agevolazioni per le PMI che investono in progetti di innovazione e ricerca nella regione.
Che cos’è Tech Fast Lombardia, esattamente?
Tech Fast Lombardia è una delle misure, purtroppo già esaurita, che aveva l’obiettivo di intercettare progetti di sviluppo tecnologico giunti a un certo grado di maturità tecnico-scientifica, ad esempio, progetti per lo sviluppo di prototipi, per la realizzazione di prodotti pilota, per il test e la convalida di prodotti, processi o servizi nuovi o migliorati, eventualmente abbinati ad attività di innovazione di processo.
I beneficiari della misura agevolativa sono esclusivamente le PMI regolarmente costituite, iscritte e attive nel Registro delle Imprese.
La misura è stata creata per accelerare l’innovazione tecnologica e digitale dei processi produttivi delle PMI lombarde (attraverso la progettazione, la sperimentazione e l’adozione di soluzioni innovative nelle aree strategiche della Lombardia) e per agevolare un riposizionamento competitivo grazie al raggiungimento di un più elevato potenziale in termini di produttività e attrattività.
Il Bando Tech Fast copre il 50% delle spese ammissibili (con un minimo di spesa di 80.000 euro) nella forma di un contributo a fondo perduto di importo massimo pari a 250.000 euro.
Tra le spese ammissibili, si rilevano le spese di personale, i costi relativi a strumentazione e attrezzature, i costi per ricerca contrattuale, conoscenze e brevetti acquisiti o ottenuti in licenza, i costi per servizi di consulenza, e altri costi di esercizio e spese generali.
Quali sono le criticità di questo strumento e cosa si può fare per sfruttare al massimo questa possibilità?
Lo sportello del Bando Tech Fast ha chiuso anticipatamente per esaurimento della dotazione finanziaria (19 milioni di euro) stanziata a seguito delle domande presentate.
La riapertura dello sportello è subordinata al reperimento di nuove risorse derivanti dall’esito negativo delle istruttorie sulle domande presentate oppure da altre fonti di finanziamento.
L’istruttoria delle domande di partecipazione presentate – formale e tecnica – è stata effettuata in base a una procedura valutativa a sportello, secondo l’ordine cronologico di ricezione delle stesse sul Sistema Informativo regionale.
Nel bando, come per altre misure dirette al sostegno dell’innovazione tecnologica, si parla di “progetti di innovazione e ricerca”: è una definizione molto vaga, sono compresi gli investimenti in nuovi macchinari? Che caratteristiche devono avere i progetti per essere presentati?
I progetti eleggibili afferiscono alle aree di specializzazione intelligente (S3) di Regione Lombardia, in particolare per lo sviluppo sperimentale, eventualmente abbinato all’innovazione di processo, incluse le attività di trasformazione digitale (a titolo esemplificativo: advanced manufacturing solutions, additive manufacturing, realtà aumentata, simulation, industrial internet, cloud, cybersecurity, big data).
A parte voi, quali strumenti di finanza agevolata per lo sviluppo tecnologico sono a disposizione oggi delle aziende?
Per le imprese che vogliono investire nell’innovazione del proprio sistema tecnologico e produttivo in logica 4.0, sono attualmente disponibili diverse forme di finanza agevolata: ne elenchiamo 7.
1 – Piano Transizione 4.0
Il Piano Transizione 4.0 è uno strumento pensato dal Ministero dello sviluppo economico per agevolare le imprese che vogliono fare investimenti per ammodernare o digitalizzare i processi produttivi.
La misura di finanza agevolata impiegata è quella del Credito d’Imposta, previsto per investimenti in beni materiali e immateriali intelligenti, per attività di R&S, di innovazione tecnologica, digitale e/o ecologica e di design/ideazione estetica e infine per attività di formazione dei dipendenti sulle tecnologie abilitanti necessarie a realizzare il paradigma 4.0.
2 – Beni strumentali “Nuova Sabatini”
La misura Beni strumentali “Nuova Sabatini” è un’agevolazione messa a disposizione dal Ministero dello sviluppo economico con l’obiettivo di facilitare l’accesso al credito delle imprese e stimolare l’innovazione tecnologica attraverso l’acquisto di nuovi macchinari, impianti, attrezzature, beni strumentali a uso produttivo, hardware, software e tecnologie digitali. La misura consiste in:
* Concessione da parte di banche e intermediari finanziari di finanziamenti alle micro, piccole e medie imprese per sostenere gli investimenti previsti dalla misura;
* Contributo da parte del Ministero dello sviluppo economico rapportato agli interessi sui predetti finanziamenti.
A inizio luglio 2021, è stata disposta la riapertura dello sportello per la presentazione delle domande di accesso ai contributi, grazie allo stanziamento di nuove risorse finanziarie, pari a 425 milioni di euro.
3 – Bando nazionale per la Digital Transformation
Il Bando Nazionale per la Digital Transformation è un intervento agevolativo concesso mediante procedura valutativa a sportello, riservato alle PMI e finalizzato a sostenere la trasformazione tecnologica e digitale dei processi produttivi delle micro, piccole e medie imprese attraverso la realizzazione di progetti diretti all’implementazione di:
* Tecnologie abilitanti in logica 4.0: advanced manufacturing solutions, addittive manufacturing, realtà aumentata, simulation, integrazione orizzontale e verticale, industrial internet, cloud, cybersecurity, big data e analytics);
* Tecnologie relative a soluzioni tecnologiche digitali di filiera finalizzate all’ottimizzazione della gestione della catena di distribuzione e della gestione delle relazioni con i diversi attori, al software, alle piattaforme e applicazioni digitali per la gestione e il coordinamento della logistica con elevate caratteristiche di integrazione delle attività di servizio, ad altre tecnologie (quali sistemi di e-commerce, sistemi di pagamento mobile e via internet, fintech, sistemi elettronici per lo scambio di dati, ecc.);
I progetti devono prevedere la realizzazione di:
* Attività di innovazione di processo o di innovazione dell’organizzazione oppure
* Investimenti.
Per entrambe le tipologie di profetto, l’agevolazione è concessa per il 50% delle spese, per un importo di spesa non inferiore a euro 50.000,00 e non superiore a 500.000,00.
4 – Bando Start up innovative – Regione Emilia-Romagna
Il Bando Start up innovative è promosso dalla Regione Emilia-Romagna per progetti su transizione digitale, ecologica e salute.
I soggetti beneficiari sono le start up dell’Emilia-Romagna (circa l’8% sul totale italiano).
I progetti dovranno dimostrare un concreto impatto sui temi della transizione digitale, transizione energetica, economia circolare, salute e benessere, cultura e creatività e dovranno in ogni caso essere basati su una soluzione innovativa da proporre al mercato, con un impatto in termini di sostenibilità e in grado di contribuire al raggiungimento degli obiettivi dell’agenda 2030.
I progetti agevolati devono prevedere:
* Lo sviluppo produttivo dei risultati di ricerca oppure
* La messa a punto del modello di business oppure
* L’adattamento dei nuovi prodotti/servizi alle esigenze di potenziali clienti oppure
* L’ingegnerizzazione di prototipi e piani di sviluppo industriale (scale-up);
* L’attuazione di piani industriali in grado di far crescere l’impresa anche attraverso il posizionamento nei mercati esteri.
Si potranno ottenere contributi fino a un massimo di 150.000 euro, mentre l’importo minimo dei progetti è pari a 100.000 euro, ridotto a 50.000 euro per le industrie culturali e creative e di innovazione nei servizi. Il contributo a fondo perduto partirà dal 60% delle spese ammissibili e potrà salire sino al 75%, in presenza di premialità specifiche (a titolo esemplificativo, l’incremento occupazionale oppure la localizzazione nelle aree montane della Regione).
Le domande vanno presentate esclusivamente sulla piattaforma informatica Sfinge 2020 della Regione Emilia-Romagna dal 22 giugno 2021 al 29 luglio 2021.
5 – Contratti di sviluppo: programmi di sviluppo industriale e per la tutela ambientale DM 9/12/2014
I programmi di sviluppo riguardano progetti di investimento ed eventualmente progetti di ricerca, sviluppo e innovazione (R&S&I) strettamente connessi e funzionali tra loro, in relazione all’obiettivo di salvaguardia ambientale del programma.
Inoltre, i programmi devono riguardare un’iniziativa imprenditoriale finalizzata a:
* Sviluppo industriale, comprensiva del settore della trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli;
* Tutela ambientale.
Beneficiari, soglie di investimento e intensità dell’agevolazione cambiano in relazione al tipo di programma di sviluppo, alla dimensione aziendale ed al territorio in cui si sviluppa.
Un programma di sviluppo nel suo complesso deve prevedere un costo minimo di 20 milioni di euro, ridotto a 7,5 milioni di euro per i programmi del settore della trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli e per i programmi per attività turistiche per interventi da realizzare nelle Aree interne del Paese o per il recupero e la riqualificazione di strutture edilizie dismesse.
6 – Bando Regione Emilia- Romagna – Accordi Regionali di Insediamento e Sviluppo delle Imprese – Bando 2019 – dell’Art. 6 LR 14 /2014
Il Bando di Insediamento e Sviluppo ha l’obiettivo di incentivare la realizzazione di programmi di investimento a elevato impatto occupazionale sui temi della ricerca industriale e dello sviluppo sperimentale finalizzati a sviluppare e diffondere significativi avanzamenti tecnologici per il sistema produttivo e alla realizzazione di nuovi risultati di rilevanza tecnologica e industriale, di interesse per le filiere produttive regionali.
– I beneficiari sono PMI e GI con sede in Emilia-Romagna.
Tra gli interventi agevolati rilevano ad esempio quelli finalizzati alla creazione di un’infrastruttura di ricerca, interventi di formazione, interventi per efficienza energetica, nuovi insediamenti produttivi in Regione.
Per ciascun intervento, ci sono differenti soglie di investimento e intensità di contributo.
Le domande si possono presentare dal 15 luglio 2021 ed entro il 15 ottobre 2021.
7 – Bando Voucher Digitali I4.0 – Anno 2021 – Camera di Commercio di Modena
Il Bando prevede contributi a fondo perduto, rivolti alle MPMI di tutti i settori economici, attraverso il sostegno economico alle iniziative di digitalizzazione, anche finalizzate ad approcci green oriented del tessuto produttivo.
Il Bando fa parte delle iniziative previste dal Piano Transizione 4.0.
Le risorse camerali a disposizione dell’intervento sono pari a 230.000 euro. L’agevolazione consiste in un contributo a fondo perduto pari al 70% della spesa sostenuta, purché ammissibile, con un massimale di 7500,00 euro. È previsto un importo minimo di investimento di 5000,00 euro.
Le domande di contributo possono essere inviate a partire dal 5 luglio 2021 al 23 luglio 2021 esclusivamente in modalità telematica.
In che modo Value Target può aiutare una PMI del manufacturing nel reperire finanziamenti? Quali servizi offrite al mondo industriale?
Value Target introduce un nuovo approccio per supportare e governare la ripresa finanziaria delle imprese prevista a partire dal 2021, attraverso tre modalità operative: valutazione, pianificazione e monitoraggio.
La nostra metodologia prevede un percorso di affiancamento dell’impresa nelle varie fasi progettuali del processo di trasformazione tecnologica e digitale, dall’idea iniziale fino all’impostazione della struttura di finanziamento, rispondendo alla domanda che ogni impresa si pone all’inizio di un progetto di sviluppo tecnologico: “Come posso cofinanziare il mio progetto di sviluppo tecnologico e digitale?”.
Siamo consulenti esclusivi per Associazioni Confindustriali nonché consulenti di alcuni settori merceologici complessi (lusso, manifatturiero, tessile & moda, meccanico e strumentale, cosmesi e farmaceutica, automotive) e abbiamo contribuito fattivamente alla stesura delle Linee Guida Ufficiali per Iper e Super Ammortamento (Circolare nr. 4/E del 30/03/2017) in collaborazione con la Cabina di Regia Impresa 4.0.
Un esempio del nostro approccio metodologico è riportato nella tabella seguente. Un’impresa di medie dimensioni si è rivolta a noi con l’intenzione di avviare nel 2021 un processo di digitalizzazione del proprio processo di controllo qualità. Insieme all’impresa, abbiamo studiato un bundle di diverse misure agevolative, che costruiremo in funzione delle sue esigenze di sviluppo.
Dalla vostra prospettiva quali sono le principali esigenze dell’aziende in termini finanziari?
In questo momento le imprese, soprattutto quelle di piccole-medie dimensioni, si aspettano una ripresa delle attività, più o meno consistente, nel secondo semestre del 2021.
Molte intendono incrementare gli investimenti, in particolare in innovazione e digitalizzazione oltre che in capitale umano, formazione e sostenibilità ambientale.
Conseguentemente, occorre valutare e pianificare come impostare i progetti per “cavalcare” la ripresa ed evitare le difficoltà nel finanziare il circolante.
Nell’ambito di una strategia rivolta alle aziende, Value Target aiuta le imprese a scongiurare i rischi di una mancata pianificazione, per cogliere le opportunità fornite dalla finanza agevolata con un approccio globale, dall’idea al finanziamento del progetto.
Come abbiamo visto, gli strumenti a disposizione delle imprese sono tanti e variegati nei contenuti e nelle procedure di accesso, dunque è strategico partire da una visione generale, individuare le priorità necessarie, muoversi rapidamente e sfruttare tutti i benefici di un’efficiente pianificazione.
Come valutate lo strumento del credito d’imposta per spese in Ricerca & Sviluppo del Piano Transizione 4.0? È stato uno strumento efficace per aiutare le aziende nell’evoluzione verso il 4.0?
Il Credito d’Imposta per spese in Ricerca e Sviluppo è uno degli asset del piano Transizione 4.0.
Il Piano Transizione 4.0 è in vigore fino al secondo semestre del 2023 e ha la finalità di:
* Indurre le imprese a investire in:
– Digitalizzazione dei processi produttivi;
– Implementazione di soluzioni produttive 4.0;
– Professionalizzazione delle risorse umane;
* Agevolare a livello finanziario le imprese per spingerle a programmare interventi innovativi a livello tecnologico;
* Migliorare la competitività a livello globale e proiettarsi verso il futuro dell’industria.
Il Piano Transizione 4.0 si compone di 3 principali asset agevolativi, tutti pensati dal legislatore nella misura del credito d’imposta:
* Credito d’imposta per beni strumentali: si tratta di una misura che incentiva l’investimento in nuovi beni strumentali (materiali e immateriali) e adeguati alla trasformazione tecnologica e digitale in essere.
* Credito d’imposta Ricerca, Sviluppo, Innovazione Tecnologica e Design: si tratta di una misura pensata con l’obiettivo di stimolare le attività di R&S, di innovazione tecnologica, anche con obiettivi digitali o di transizione ecologica, e di design.
* Credito d’imposta per la Formazione 4.0: si tratta di una misura che favorisce la creazione o il consolidamento delle competenze nelle tecnologie abilitanti necessarie a realizzare il paradigma 4.0.
È recente la notizia di altri 5 miliardi di euro dedicati al Piano Transizione 4.0: questa misura sarà finanziata anche attraverso il Fondo Complementare al Piano Nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), che ha un valore totale di ulteriori 31 miliardi.
La recente legge di conversione del fondo complementare del PNRR ha infatti previsto che ci siano altri 5 miliardi di euro per il piano Transizione 4.0, ripartiti secondo un criterio temporale dal 2021 al 2026.
Proprio il 2026, nelle intenzioni dell’altro ministero – quello dell’Innovazione – rappresenta l’orizzonte temporale entro cui dovrà essere completato il piano Italia Digitale.
In particolare, il Credito d’Imposta Ricerca, Sviluppo, Innovazione Tecnologica e Design (di seguito “Credito R&S&I”) presenta a partire dal 2020, rispetto alle trascorse edizioni dell’agevolazione (ovvero anni 2015 – 2019), una nuova e netta differenziazione tra le attività di R&S e le attività di Innovazione tecnologica (compresa quella con obiettivi digitali e/o di transizione ecologica), prevedendo magnitudo differenti di agevolazione.
Le attività di R&S sono intese come innovazioni che non fanno parte dello stato di conoscenze del settore in cui opera l’impresa, mentre le attività di Innovazione Tecnologica sono caratterizzate da innovazioni che l’impresa persegue rispetto al proprio stato dell’arte.
La differenza sostanziale risiede nel livello di innovatività introdotto dalle attività svolte: se c’è un avanzamento delle conoscenze assoluto per superare un ostacolo che nessuno ha risolto e l’impresa si assume un rischio anche di natura finanziaria di fallimento del progetto stesso, allora si tratta di attività di R&S, mentre se viene introdotta nell’impresa una novità già disponibile nel settore di riferimento, con un rischio finanziario non legato al fallimento della ricerca, ma legato alla pura attività imprenditoriale, allora si tratta di attività di Innovazione Tecnologica.
Dal nostro punto di vista, si tratta di uno strumento molto efficace per quelle imprese che intendono iniziare o proseguire un percorso di innovazione tecnologica (assoluta o limitata all’impresa), a patto che si affidino alle competenze di professionisti in grado di guidarli nella disamina delle caratteristiche progettuali.
a cura di Loris Cantarelli
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