Dronus, investimento strategico per l’innovazione dei droni industriali

La triestina Dronus, attualmente primo player in Italia nella produzione di droni industriali, ha annunciato di aver ottenuto un investimento – sotto forma di…

La triestina Dronus, attualmente primo player in Italia nella produzione di droni industriali, ha annunciato di aver ottenuto un investimento – sotto forma di SAFE (Simple Agreement for Future Equity) – da parte di Eni Next, la società di Corporate Venture Capital di Eni che investe in startup ad alto potenziale di crescita con l’obiettivo di identificare e sostenere tecnologie innovative per la transizione energetica.

Una collaborazione strategica

L’investimento si inserisce nel quadro più ampio delle relazioni in ambito R&S tra Eni e Dronus, che insieme hanno di recente concluso con successo lo sviluppo dell’innovativo drone K3, primo al mondo con certificazione Atex, in grado di volare in assenza di segnale GPS e di operare autonomamente per il monitoraggio degli impianti industriali.

Con l’investimento Dronus si pone l’obiettivo di promuovere l’uso del drone K3 su larga scala e di esplorare ulteriori ambiti nell’innovazione tecnologica.

L’utilizzo di questa tecnologia inoltre potrà rafforzare ulteriormente gli aspetti di sicurezza sul lavoro e asset integrity, automatizzando e digitalizzando le ispezioni presso i siti operativi, parallelamente ampliando la capacità di monitoraggio degli impianti a vantaggio dell’efficacia dei sistemi di protezione ambientale.

La collaborazione tra Dronus ed Eni è iniziata nel 2019 con la sigla di un accordo di sviluppo congiunto o JDA (Joint Development Agreement) che ha consentito di unire tecnologie ed esperienze per sviluppare una versione del sistema di droni autonomi intelligenti Dronus Nest, finalizzata a ispezionare e monitorare lo stato delle strutture in siti industriali estesi e articolati.

L’iniziativa fa parte del programma di ricerca di Eni finalizzato allo sviluppo di sistemi di monitoraggio robotici per automatizzare e digitalizzare le ispezioni presso i propri siti operativi, con l’obiettivo di aumentare sempre di più la sicurezza delle persone e dell’ambiente, utili anche alla riduzione delle emissioni dei gas serra o GHG (GreenHouse Gas).

Digitalizzare il monitoraggio negli impianti industriali

Conclusa con successo la fase di test del drone che impiega il sistema autonomo Dronus Nest come stazione di ricarica e controllo, il dispositivo si è dimostrato in grado di volare in assenza di segnale GPS (Global Positioning System) e di operare autonomamente per il monitoraggio degli impianti industriali.

Il progetto di ricerca ha riguardato lo sviluppo del primo drone con certificazione Atex per Zona 2, cioè capace di operare in maniera sicura in presenza di atmosfera potenzialmente esplosiva, progettato per essere residente in impianto e per svolgere missioni autonome in aree molto complesse senza GPS.

Il drone è dotato di un sensore laser in grado di quantificare la concentrazione di metano nell’aria, con l’obiettivo finale di rilevare le emissioni di gas da ogni singolo elemento presente all’interno dell’impianto come ad esempio valvole, flange o pompe.

Grazie a queste caratteristiche, il sistema opera in maniera efficiente e sicura, con missioni programmate autonome, raccogliendo e comunicando i dati alla base Dronus Nest, che svolge funzioni sia di stazione di ricarica e controllo del drone sia di interfaccia di scambio dati con la sala di controllo operativa dell’impianto.

Questa tecnologia offre vantaggi significativi in ​​termini di precisione, affidabilità, frequenza, responsabilità ambientale e riduzione del rischio associato alle attività, permettendo agli operatori di effettuare i monitoraggi direttamente dalla sala di controllo.

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a cura di Loris Cantarelli