Sensori, igus acquisisce Atronia e investe nell’Industria 4.0

L’obiettivo dell’acquisizione di maggioranza è produrre più efficientemente componenti smart plastics per le PMI.

La multinazionale tedesca igus (con sede italiana a Robbiate, LC) ha annunciato l’acquisizione della quota di maggioranza dell’azienda portoghese Atronia Tailored Sensing. Ormai da 5 anni, i sensori di Atronia conferiscono alle motion plastics la capacità di “percepire”: con questo passo strategico, igus intende ampliare il proprio portfolio di componenti in plastica digitalmente collegati. L’obiettivo è produrre in serie prodotti per l’Industria 4.0 e renderli accessibili alle piccole e medie imprese.

Obiettivo: produrre in serie prodotti di sensoristica per l’Industria 4.0

Reti, automazione, intelligenza artificiale: le diverse tecnologie dell’Industria 4.0 stanno portando a maggior produttività, agilità e sicurezza dei sistemi in tutto il mondo. Da anni, igus investe in ricerca e sviluppo per mettere a punto componenti smart plastics tecnologicamente avanzati: cuscinetti, sistemi lineari, catene portacavi e cavi dotati di sensori e integrati nell’Internet of Things. Da circa 5 anni, la portoghese Atronia Tailored Sensing coopera con igus nello sviluppo di queste smart plastics. Con la sua tecnologia, lo specialista dei sensori permette di determinare lo stato corrente dei prodotti igus, cioè insegna loro a sentire.

«Con l’acquisizione di Atronia – ha spiegato Michael Blass (nella foto in alto, a sinistra), CEO di igus possiamo armonizzare ulteriormente i processi, i sistemi e i team di entrambe le aziende, il che porterà a migliori sinergie e maggiore efficienza a lungo termine. Questo ci permette di avviare la produzione in serie per l’Industria 4.0, rendendo la transizione accessibile anche alle piccole e medie imprese con meno esperienza e budget contenuti».

Il primo prodotto della partnership

Conosciutisi nel 2019 come vicini di stand alla fiera Sensor+Test di Norimberga, igus e Atronia hanno subito compreso di avere in comune «la stessa visione di un’Industria 4.0 senza barriere», ha raccontato Richard Habering, responsabile della Business Unit smart plastics di igus. Questo ha portato a un primo progetto comune. Atronia ha realizzato l’elettronica del sensore EC.W. Montati sui traversini delle catene portacavi, i sensori registrano lo stato corrente e la durata d’esercizio residua delle sezioni laterali della catena. Il sensore è stato introdotto sul mercato ad un prezzo estremamente competitivo, decisamente inferiore rispetto ai sistemi di manutenzione predittiva disponibili in commercio. Il feedback dei clienti è stato tale da decidere di intensificare la collaborazione reciproca.

L’azienda produce attualmente diverse centinaia di moduli della serie igus i.Cee in Portogallo. I moduli consentono di analizzare i dati dei sensori da qualsiasi parte del mondo tramite un comodo dashboard basato sul web, di sfruttare la massima durata d’esercizio dei prodotti e di pianificare in modo ottimale gli interventi di manutenzione.

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a cura di Redazione