L’evento del Gruppo VEM disena un ponte tra visione e realismo per catalizzare idee e soluzioni creando evoluzione, efficienza e crescita.
Grazie all’acquisizione del 67% del pacchetto azionario di NEEN lo scorso luglio 2023, il Gruppo VEM ha completato la “4 pillar strategy”, includendo il tassello mancante della cloud integration e rafforzando il proprio ruolo come integratore ma anche come advisor per progettare, realizzare e gestire architetture IT più sicure e affidabili, più resilienti e scalabili, più sostenibili e indipendenti.
È questo solo uno degli aspetti risultati più plasticamente evidenti a VEMlive 2023, l’evento simbolo del Gruppo VEM dello scorso 6 ottobre 2023 a Rimini: un grande momento di incontro e confronto, tra realismo e visione, intorno al tema “Impact – Catalizzatori digitali di efficienza, evoluzione e crescita”.
Insieme a esperti del settore, accademici, registi cinematografici ed evolution guide, VEM ha raccontato, attraverso storie di grande impatto, come l’evoluzione digitale influirà profondamente e positivamente su molti aspetti della nostra vita personale e aziendale e contribuirà a un futuro sostenibile. Sede alla giornata un luogo entrato nel mito, il Grand Hôtel di Rimini che faceva sognare Federico Fellini.
Ad aprire la sessione plenaria Stefano Bossi, amministratore delegato e general manager di VEM sistemi: «“L’unico vero realista è il visionario”, diceva Fellini: e qui oggi creeremo un ponte ideale tra visione e realismo. Infatti, quando la narrazione incontra lo stile, il ritmo avvincente e il linguaggio dei contenuti originali, allora avviene la magia, e i titoli non sono più meri titoli ma proposte, idee, suggestioni innovative che si mescolano in un ibrido tra società cultura economia e tecnologia. Dove quest’ultima riveste un ruolo fondamentale perché può agire da catalizzatore e favorire l’accelerazione di processi che hanno impatto benefico sulla nostra vita quotidiana ma anche sulla vita delle nostre imprese. L’auspicio della giornata è che questo sia di ispirazione per tutti noi, per passare dalla visione all’azione realizzando, ciascuno per la propria parte, progetti che coniugano da un lato innovazione e tecnologia, dall’altro sostenibilità e responsabilità sociale di impresa».
Nel corso del suo intervento, Bossi ha spiegato come nell’incertezza del contesto attuale sia necessario concentrarsi su due parole chiave, semplicità e focus: «Il termine “semplicità” rende particolarmente attuale la nostra mission aziendale definita più di 10 anni fa: rendere semplice la fruizione di soluzioni e servizi che sottendono un’elevata complessità di integrazione tecnologica. Una mission resa ancora più credibile dalla nostra strategia. Grazie all’acquisizione del 67% del pacchetto azionario di NEEN, nel luglio 2023, abbiamo infatti completato la nostra “4 pillar strategy”, includendo il tassello mancante della cloud integration e rafforzando al tempo stesso il nostro ruolo non solo come integratore ma anche come advisor per la progettazione, realizzazione e gestione di architetture IT più sicure, più affidabili, più resilienti, più adottabili, più scalabili, più sostenibili, più ibride e soprattutto, in alcuni casi, più indipendenti».
«La seconda parola chiave è “focus” – ha proseguito Bossi – ed è grazie alla semplicità si creano quelle condizioni per restare maggiormente focalizzati sull’ascolto e sulla comprensione di quel demand che arriva dalle linee di business aziendali. La nostra vocazione come partner, grazie alla strategia di gruppo e ai perimetri tecnologici in cui operiamo, è quella di potervi aiutare e assistere nel rendervi le problematiche tecnologiche più semplici e lasciarvi maggiormente focalizzati sulla molteplicità di obiettivi aziendali».
A scandire gli interventi Chiara Martinoli (giornalista di SkyTG24), che ha introdotto la prima ospite Valentina Ciurlante, Sustainability specialist: Evolution Guide & Community Catalist di Nativa. Ciurlante ha posto l’accento sulla necessità di superare il modello di business tipico del capitalismo che si basa su un imperativo di crescita infinita, in un mondo che invece ha dei limiti per rispettare anche le direttive dell’Unione europea che richiedono di azzerare le emissioni di carbonio entro il 2050, è necessario imparare a usare il business in modo che esso rappresenti una forza positiva, contribuisca a creare una società più equa, giusta, a rigenerare la biosfera, per creare più valore di quanto ne venga utilizzato.
A dimostrazione di come si possa creare un’impresa moderna che dia un contributo al proprio Paese è intervenuto Gianmatteo Manghi (amministratore delegato di Cisco Italia), che ha spiegato come Cisco seguendo le linee guida della sostenibilità operi investendo in cinque aree principali: applicazioni, ovvero il modo in cui aziende e pubblica amministrazione erogano i propri servizi, power hybrid work inteso come flessibilità del lavoro per lavorare in modo sicuro dovunque da casa o in ufficio, transform infrastructure per creare uffici sempre più attraenti, secure the enterprise perché se gli investimenti tecnologici non fossero sicuri non potrebbero funzionare ed infine journey to sustainability ovvero diventare impatto zero e avere un programma per assorbire emissioni inquinanti che Cisco produce. Le innovazioni ci dimostrano che quello che potremo fare in futuro è molto di più di quello che è stato fatto negli ultimi 50 anni.
La sessione plenaria è poi continuata con l’intervento sul tema “Miti e realtà della data economy” di Gianluigi Castelli (direttore del Devo Lab in SDA Bocconi), che ha spiegato come il mondo attuale presenti una crescente complessità, in cui il quadro normativo e le tecnologie sono sempre più articolate, la velocità di cambiamento è sempre più alta e quindi tutti noi come persone e aziende ci troviamo nella difficoltà di capire come operare in maniera coerente con il mandato di creazione di valore in termini di sostenibilità; c’è chi profetizza che nel 2050 le capacità delle macchine supereranno la capacità degli umani di controllarle. L’umanità deve quindi impegnarsi a capire le tecnologie, a sviluppare competenze sempre più raffinate per capire come semplificare e dominare la complessità che altrimenti è destinata a travolgerci.
A seguire Gianluca Dettori (Chairman & Partner di Primo Ventures SGR), che ha spiegato l’importanza della sostenibilità anche per le start-up in un periodo storico in cui il ritmo di emissioni di CO2 sul nostro pianeta non è più sostenibile. Questo implica la necessità di cambiare il modo in cui l’uomo fino ad oggi ha vissuto e lavorato, il modo in cui produce cibo e consuma risorse, i suoi obiettivi, agendo su tre aspetti: cultura da trasformare, sforzo finanziario per fare i cambiamenti e tecnologia. In questo contesto, i criteri ESG diventano fondamentali e sono quelli su cui la maggior parte del mondo finanziario basa le proprie scelte quando si tratta di sostenere economicamente i progetti di un’azienda. In particolare, quelle che seguono i criteri ESG sono le migliori sul mercato: sono le più attrattive per i talenti, hanno i migliori ambienti di lavoro, performano meglio, sono più inclusive. Secondo Dettori è fondamentale trovare un modello di sviluppo compatibile con le risorse che abbiamo e questo vale per tutte le tipologie di aziende.
È stato poi il turno di un altro volto noto di VEM, Marco Bubani (direttore di Innovazione e neo presidente di NEEN), che ha sottolineato quali siano ad oggi le aree in cui opera il Gruppo VEM con le sue tre controllate MyDev, Certego e NEEN e come, con l’arrivo dell’ultima società del gruppo, oggi VEM possa coprire tutte le aree di intervento e lavoro all’interno del paradigma del Cloud Computing. «Il percorso verso il cloud non è solo tecnologico – ha speigato Bubani – ma occorre un nuovo mindset, interventi dal punto di vista organizzativo, di processo, di cultura aziendale. Il nostro obiettivo non è avere una cloud company che opera in maniera indipendente rispetto al resto del Gruppo ma fondere le nostre competenze, per dare ai nostri clienti la possibilità di scegliere il proprio percorso verso il cloud, perché non c’è un’unica strada».
La sessione mattutina dell’evento si è conclusa con l’intervista di Chiara Martinoli a Pierfrancesco Diliberto in arte Pif, ben noto conduttore e autore tv, sceneggiatore, scrittore e regista.
Come di consueto i temi affrontati nella mattinata sono stati approfonditi nel pomeriggio grazie alle Technology Breakout Sessions, suddivise secondo 3direttrici: Infrastructure Impact – Cloud Impact – Cyber Impact. I percorsi, così come gli approfondimenti all’interno degli Impact Corner, hanno preso vita grazie ai numerosissimi partner di VEM sistemi presenti all’appuntamento: Axis, Cisco, CyberGuru, NetApp, Netwrix, Panduit, RedHat, Radware, Rubrik, Samsung, Schneider Electric, Trend Micro, VMWare Carbon Black.
In particolare, VEMlive è stato l’occasione per presentare al pubblico un nuovo partner nel panorama tecnologico VEM: Radware. All’avanguardia nell’offerta di tecnologie e servizi avanzati in area sicurezza, Radware è un leader globale nelle soluzioni di cybersecurity e application delivery per data center fisici, cloud e software-defined. «In VEM – ha spiegato Alberto Prandini, Regional Director di Radware – abbiamo trovato un partner interessante in grado di fornire alla nostra azienda un valore aggiunto che, abbinato all’unicità di Radware, che produce tutta la tecnologia che vende, ci consentirà di aiutare reciprocamente i nostri clienti a capire l’importanza della sicurezza informatica nel mondo del cloud digitalizzato di oggi».
a cura di Redazione
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