Bertram Hoffmann, CEO del Gruppo Wittenstein: «In futuro saremo in grado di utilizzare l’intelligenza artificiale come modello di business. Sui nostri riduttori ora abbiamo l’opportunità di integrare un sensore che ci fornisce informazioni sul loro stato e attuare piani di manutenzione predittiva».
La sostenibilità può essere declinata in tre aspetti interconnessi: ambientale, sociale e di governance.
Questo non significa che ci si debba concentrare solo sull’ambiente o sulla riduzione delle emissioni di CO2 ma ci si debba allineare a ciò che i paesi europei definiscono come ESG (Environmental, Social, Governance).
Per Wittenstein è molto importante investire e migliorare il percorso lungo l’intera catena degli approvvigionamenti.
La sostenibilità
Durante l’ultima edizione di Sps Italia, svoltasi a fine maggio a Parma, The Next Factory ha incontrato, anche Bertram Hoffmann, CEO del Gruppo Wittenstein che ha affermato: «Ho potuto interagire con diversi espositori e discutere di sostenibilità. Ho notato alcune differenze fondamentali nell’approccio a questo tema tra le aziende in Italia e in altri paesi europei, per esempio in Germania, dove poco prima si è svolta la fiera di Hannover. Non ho una risposta precisa alla domanda sul perché ci siano queste evidenti differenze, ma penso che molte aziende tedesche, come Wittenstein, considerino tutte le dimensioni ESG e la sostenibilità – in senso lato – estremamente rilevanti per un futuro di successo. E stiamo investendo molto tempo, denaro e risorse umane per rispettare la burocrazia determinata non solo dall’Unione Europea ma anche dai suoi paesi membri».
Le nuove tecnologie possono portare un miglioramento?
Che la sostenibilità sia necessaria anche per una buona produzione è certamente fuori dubbio perché vale per tutta la filiera.
«A volte mi chiedo quanto si debba essere pragmatici in un’azienda di medie dimensioni. Parlando con molte aziende locali mi rendo conto di quanto le imprese italiane siano più pragmatiche e meno improntate alla burocrazia. Una differenza significativa che, in un certo senso, mi sorprende positivamente».
Anche le nuove strategie e tecnologie legate, per esempio, al mondo dell’intelligenza artificiale, sono un punto di forza anche per la società.
«Se guardiamo ai nostri prodotti, storicamente veniamo dal settore dei riduttori epicicloidali che, fondamentalmente, sono prodotti meccanici. Negli ultimi anni abbiamo investito molto anche nei motori elettrici, negli attuatori e negli azionamenti in generale. In futuro saremo in grado di utilizzare l’intelligenza artificiale come modello di business. Sui nostri riduttori ora abbiamo l’opportunità di integrare un sensore che ci fornisce informazioni sul loro stato e attuare piani di manutenzione predittiva. Quindi, a mio avviso, siamo in una buona posizione per utilizzare l’intelligenza artificiale in futuro e per avere l’opportunità di sfruttare tutti i dati di processo con l’obiettivo di migliorare non solo i nostri prodotti ma anche i nostri processi interni e quindi aspetti di sostenibilità come riparabilità, rinnovamento e riciclaggio, nonché consumo energetico e utilizzo dei materiali».
Più luci che ombre
Il periodo storico in cui stiamo navigando mostra un sistema di luci e ombre.
«Negli ultimi trimestri abbiamo assistito a una tendenza al ribasso nel settore dei riduttori, una tendenza che viene compensata dagli altri segmenti della nostra attività. In Italia vendiamo soprattutto riduttori, quindi abbiamo risentito del calo dell’anno scorso ma ora, in parallelo, stiamo assistendo a una crescita in altri settori che potremmo definire cybertronici e che vedono protagonisti, ad esempio, motori, software come il nostro cymex® e sensori. Tornando alla nostra strategia – ha continuato Hoffmann – penso che nel lungo periodo dovremo bilanciare, più che in passato, i volumi di vendita tra riduttori e altre soluzioni. Non a caso in SPS, oltre ai classici riduttori, erano esposti motori frameless cyber® kit line, sistemi per robot e veicoli a guida autonoma cyber® itas® system 2 e nuovi riduttori a gioco zero Galaxie®».
a cura di Stefano Belviolandi
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