Al World Manufacturing Forum 2021 l’industria si conferma fulcro della transizione ma chiede politiche ancorate alla realtà.
Al World Manufacturing Forum 2021 l’industria si conferma fulcro della transizione ma chiede politiche ancorate alla realtà.
Si è svolta il 20-21 ottobre 2021 presso Villa Erba a Cernobbio (CO) la IX edizione del World Manufacturing Forum, evento internazionale dedicato all’industria manifatturiera. Esperti provenienti da istituzioni internazionali di alto livello, aziende, università e centri di ricerca si sono confrontati sul tema al centro della due giorni “Le tecnologie digitali: fattori abilitanti dell’economia circolare – Prospettive per il futuro del Manifatturiero”.
La prima giornata, introdotta dagli interventi istituzionali del neoeletto presidente Francesco Buzzella (nella foto in alto) di Confindustria Lombardia e della World Manufacturing Foundation, del presidente Attilio Fontana di Regione Lombardia, del vice rettore Donatella Sciuto del Politecnico di Milano e del vice presidente Giovanni Brugnoli di Confindustria, è stata caratterizzata dalla presentazione dei risultati di “Back to the Future”, progetto che ha riunito 9 focus group – composti da esponenti del mondo industriale o accademico provenienti da tutto il mondo – con l’obiettivo di elaborare proposte su come affrontare con resilienza questioni strategiche per il futuro del manifatturiero alla luce dei recenti shock che hanno minacciato le value chains globali. «Il World Manufacturing Forum di quest’anno – ha dichiarato Buzzella – ha voluto contribure al dibattito globale in merito alle strategie da adottare affinché la transizione green sia il più possibile virtuosa e sostenibile dal punto di vista sociale, economico e ambientale. Come emerso nel corso della due giorni, l’industria è al centro di questo processo e pronta a ripensare modelli organizzativi e processi produttivi, ma spetta alle istituzioni indicare la strada da percorrere. Il mondo si sta muovendo verso la decarbonizzazione ma le varie aree economiche lo stanno facendo in tempi e modi molto diversi. L’Europa, pur rappresentando meno del 10% delle emissioni globali, si pone obiettivi sfidanti che però possono avere ripercussioni pesanti su cittadini e imprese se non ancorate alla realtà, col rischio di penalizzare la competitività dell’industria europea nei confronti di aree del mondo quali USA e Cina».
Al centro della seconda giornata, il Report “Digitally enabled circular manufacturing”, studio che ha analizzato la diffusione dell’economia circolare, le applicazioni delle tecnologie digitali a supporto e i fattori abilitanti per la produzione circolare, presentato dal palco di Villa Erba da Marco Taisch (nella foto in basso), Scientific chairman del WMF: «Dal WMF Report emerge che la transizione alla produzione circolare è una priorità per molti governi a livello globale. Le strategie regionali e nazionali per promuovere la circolarità variano per ambizione e approccio, oltre che per fattori abilitanti. Per le aziende i fattori abilitanti includono la domanda di prodotti sostenibili, tecnologie digitali e competenze circolari. Al livello delle catene del valore, è necessario migliorare la condivisione dei dati, potenziare l’infrastruttura e le reti e standardizzare i requisiti. Per i consumatori, invece, i fattori abilitanti includono la consapevolezza ambientale, l’aumento della fiducia e della trasparenza in relazione ai fornitori di servizi, la convenienza e l’accessibilità dei prodotti sostenibili e l’alfabetizzazione digitale».
Anche quest’anno il Comitato Scientifico ha individuato, nell’ambito del WMF Report, le 10 raccomandazioni relative al focus dello studio:
– promuovere una mentalità aziendale che abbracci le opportunità della circular economy e il ruolo abilitante delle tecnologie digitali;
– guidare la circolarità attraverso la responsabilità del consumatore, proattività, e un processo decisionale consapevole;
– favorire la cooperazione tra gli stakeholders rilevanti nella costruzione delle catene del valore circolari;
– promuovere modelli di business e value propositions che abbraccino la circolarità;
– implementare politiche globali che riconoscano le tecnologie digitali come principali abilitatori del manifatturiero circolare;
– promuovere misure economiche che guidino la transizione all’economia circolare e l’adozione di tecnologie abilitanti;
– formare la forza lavoro per il manifatturiero circolare abilitato dal
digitale;
– fare leva sui dati per supportare la transizione circolare nel settore manifatturiero;
– supportare le PMI nella loro transizione alla produzione circolare;
– affrontare il possibile impatto negativo delle tecnologie digitali;
Nel corso della 2 giorni sono intervenuti, tra gli altri, Taro Shimada (corporate senior vice president & chief digital officer Toshiba Corporation), Carlo Ferro (presidente ICE), Amit Kapoor (honorary chairman Institute for Competitiveness), Barbara Beltrame Giacomello (presidente BusinessMe), Klaus Beetz (ceo EIT Manufacturing), Fabrizio Sala (assessore all’istruzione, ricerca, innovazione, università e semplificazione Regione Lombardia), Suha Dawood Elias Najjar (chairwoman Iraqi National Investment Commission), Michael Campbell (executive vice president & general manager of augmented reality PTC), Monica Duhem Delgado (head of the global economic intelligence unit Ministro dell’Economia del Messico), Petra Monn (program lead “Factory Digitalization” Siemens AG), Sudarsan Rachuri (technology manager, advanced manufacturing office, office of energy efficiency and renewable energy, USA Department of Energy).
Oltre 3150 partecipanti tra pubblico in presenza a Villa Erba, utenti collegati in streaming da tutto il mondo (nei due giorni), e partecipanti ai 17 eventi organizzati nell’ambito della World Manufacturing Week (18-22 ottobre 2021). Il WMF Report è interamente disponibile a questo link e l’apertura del Forum si può vedere qui su YouTube.
a cura di Loris Cantarelli
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